Assemblea alla Cerutti di Vercelli: si guarda a Roma e a eventuali investitori per evitare un esito drammatico

L'assemblea alla Cerutti di Vercelli

Si è svolta nella mattinata di oggi, martedì 23 febbraio, l’assemblea dei lavoratori della Cerutti nello stabilimento di Vercelli. Gli impianti cittadini del gruppo sono da tempo chiusi, ma gli oltre 160 lavoratori che vi operavano sono ancora coinvolti nella procedura fallimentare della storica azienda. A giugno venne sottoscritto un accordo che, in sostanza, accompagnava i dipendenti vercellesi verso la fuoriuscita attraverso cassa integrazione e un incentivo all’esodo di 15mila euro pro-capite, mentre lo stabilimento di Casale veniva affidato a una NewCo che, con una dotazione di 130 lavoratori, avrebbe dovuto tener viva la speranza di un rilancio della produzione e magari consentire il riassorbimento di parte della manodopera in uscita. La scorsa settimana la “doccia fredda” con la NewCo che annuncia lo stop alle attività per le eccessive perdite finanziarie ad essa connesse e la sostanziale restituzione del “ramo d’azienda” casalese alla procedura fallimentare.

Durante l’assemblea di martedì mattina i rappresentanti sindacali, in un clima a tratti teso, hanno ribadito di lavorare per il rispetto dell’accordo di giugno: «In questa fase è emersa l’estrema debolezza finanziaria del NewCo che, pur avendo numerose commesse “in pancia”, non è in grado di garantire pagamenti regolari a fornitori, aziende esterne, lavoratori… in queste condizioni è ovvio che la situazione non può che peggiorare. Si può solo sperare in una concreta manifestazione di interesse da parte di un acquirente esterno, ma i tempi sono stretti. Se non si dovesse determinare questa svolta l’esito è segnato: anche i 130 lavoratori casalesi tornerebbero in carico alla procedura fallimentare e l’intera esperienza Cerutti procederebbe verso la liquidazione».

Ora è urgente che la questione venga affrontata a livello ministeriale con un’assunzione di responsabilità da parte del Mise che dovrebbe aprire un tavolo di contrattazione quantomeno per il prolungamento della cassa integrazione per i lavoratori vercellesi (in scadenza il 18 marzo) e l’attivazione degli ammortizzatori per i dipendenti casalesi che, in caso contrario, resterebbero con nulla in mano…

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