Dellarole (Coldiretti): «L’aumento dell’Iva inciderebbe sui beni di prima necessità»
Tra i temi sul tavolo della trattativa per la formazione del nuovo governo c’è anche quello delle cosiddette “clausole di salvaguardia” e la necessità di disinnescare l’aumento dell’Iva e di altre accise. Sembrano ragionamenti contabilistici, ma in realtà il riflesso sulla vita quotidiana di ciascuno di noi potrebbe essere significativo. Ed è questo il concetto espresso da Coldiretti in un comunicato.
«Non è affatto scongiurato il pericolo dell’aumento dell’Iva, che riguarda beni di prima necessità e andrebbe a colpire in primis le famiglie». Lo dice il presidente di Coldiretti Vercelli Biella Paolo Dellarole a proposito del provvedimento che, in assenza di un dispositivo ad hoc, andrebbe a colpire materie prime come il nostro riso, carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10%, ma anche vino e birra al 22%. Tutti prodotti rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie. Il dato emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento agli effetti dell’aumento programmato dell’Iva e delle accise.
«E’ assurdo pensare che beni di prima necessità, tra cui anche alcuni prodotti simbolo del made in Vercelli-Biella, siano così colpiti dall’aumento dell’Iva» aggiunge Dellarole.
«Va assolutamente scongiurata questa azione che sarebbe un duro colpo per la spesa delle famiglie dei nostri territori. Oltretutto, il settore alimentare è determinante per sostenere la ripresa economica del nostro Paese ed in Piemonte la spesa media mensile è di circa 2600 euro di cui il 20% è destinato ai prodotti alimentari e bevande analcoliche, superata solo dalla spesa per l’abitazione che raggiunge il 32%. Il rischio è che i consumatori, facciano scelte di acquisto badando più al prezzo che alla qualità dei prodotti andando ad indebolire così l’economia del Made in Italy e di tutto il comparto agroalimentare piemontese».
La spesa delle famiglie italiane in alimenti e bevande, nel 2017, dopo cinque anni di valori negativi, ha invertito la tendenza e ha fatto segnare un balzo record del 3,2%, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea. La spesa alimentare – conclude la Coldiretti – è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi ed è quindi un elemento importante per la ripresa dell’economia.