I sindacati: «Iren non sta rispettando gli impegni su Atena»

Cgil, Cisl e Uil: «A livello contrattuale il Gruppo vuole tagliare fuori il territorio. E poi che fine ha fatto il piano di assunzioni?»

C’è preoccupazione nei sindacati sul futuro dei lavoratori di Atena. Il 4 gennaio scorso, le Rsu aziendali di Iren (il colosso dei servizi di cui Atena fa parte), unitamente alle organizzazioni sindacali e al segretario regionale della Filctem Cgil, Elena Palumbo, hanno incontrato il sindaco di Vercelli, Maura Forte, a seguito della decisione – assunta unilateralmente da Iren – in tema di recesso degli accordi aziendali. Anche per Atena il Gruppo ha comunicato di voler aprire una trattativa per “armonizzare” gli accordi aziendali contrattuali di 2° livello.

«La preoccupazione delle organizzazioni sindacali  – spiega Luciano Ranghino a nome di Cgil, Cisl e Uil – è che vi sia la volontà di accentrare tutta la trattativa di secondo livello a Roma, tagliando fuori i livelli territoriali e la vera contrattazione aziendale. Un’altra preoccupazione manifestata al sindaco è un possibile depotenziamento di Atena e il mancato rispetto delle promesse di assunzioni fatte nel 2016 e previste dal relativo piano industriale».

Il sindaco Forte ha tenuto a rassicurare le organizzazioni sindacali sul rispetto degli accordi presi e ha escluso la possibilità di trasferimenti in altre strutture Iren del personale Atena. Inoltre, ha dato la disponibilità ad attivarsi immediatamente al fine di verificare le volontà effettive di Iren rispetto agli accordi aziendali di secondo livello e al piano di assunzione.

I sindacati, pur riconoscendo la volontà e l’impegno del sindaco di attivarsi al fine di fornire i necessari chiarimenti, restano  preoccupate per l’atteggiamento di Iren che pensa di poter agire senza il confronto con il sindacato.

«Se questo atteggiamento non dovesse cambiare – conclude Ranghino – l’unica risposta sindacale possibile sarà la mobilitazione di tutto il gruppo Iren e delle sue partecipate, con eventuali conseguenti disagi per gli utenti dei servizi a rete».