I sindacati: «L’economia sommersa in Piemonte vale 15 miliardi»
La lotta contro l’evasione fiscale è da diversi anni un punto prioritario dell’iniziativa di Cgil, Cisl e Uil nella contrattazione sociale. Il primo Patto Anti-evasione firmato dai sindacati confederali con l’Anci Piemonte risale al 2010. Giovedì mattina, all’Holiday Inn di Piazza Massaua a Torino, i sindacati regionali hanno presentato, alla presenza del vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna, del nuovo direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, Giovanni Achille Sanzò e dei presidenti di Anci, Uncem e Lega delle Autonomie, i risultati di una ricerca dell’Ires “L. Morosini” sull’evasione fiscale in Piemonte, di cui si allega sintesi.
Dallo studio illustrato dal direttore dell’Istituto, Francesco Montemurro, emerge che nel 2014 l’economia sommersa in Piemonte è di quasi 15 miliardi di euro. Tra le città con un rischio di evasione stimato più elevato figurano Biella e Cuneo. Gli indicatori messi a confronto sono la ricchezza dichiarata (Irpef) e quella effettiva (consumi energetici, immatricolazioni di auto di grossa cilindrata, compravendita di immobili).
«I Comuni sono il motore delle azioni di contrasto all’evasione – spiegano i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Claudio Stacchini, Sergio Melis e Francesco Lo Grasso – per difendere la spesa sociale e il welfare. L’adesione ai patti antievasione è ancora insufficiente. In regione solo 69 amministrazioni comunali su 1202 hanno aderito, 42 delle quali hanno recuperato qualcosa. Resta fondamentale predisporre programmi di formazione del personale e incentivare l’associazionismo per favorire la capacità di intervento».
Secondo i tre segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil «resta fondamentale la definizione del patto antievasione regionale per coinvolgere i Comuni sull’accertamento anche delle imposte regionali. Occorre progressivamente alzare il contributo riconosciuto alle amministrazioni, oggi al 20%, delle somme recuperate e sarà importante l’intervento dell’Agenzia delle Entrate non solo su cifre eclatanti».
(Sul numero del 18 marzo del Corriere eusebiano il dettaglio dello studio presentato dai sindacati)