Portinaro: «Centro di accoglienza per migranti a Trino? Ne prendiamo atto»

Il sindaco: «L’emergenza sarà lunga e difficile. Serve maggior coinvolgimento delle amministrazioni locali»

Alessandro Portinaro

Il sindaco di Trino, Alessandro Portinaro, con un comunicato dai toni “asciutti”, annunica di aver appreso «dalla Prefettura nei giorni scorsi dell’apertura di un centro di accoglienza per richiedenti asilo nel territorio di Trino. Si tratta di una struttura privata, gestita da operatori che sono stati selezionati​ tramite apposito bando. La stessa struttura è stata oggetto di controllo da parte dei Vigili del Fuoco e dell’ASL competente e, come è giusto che sia, anche i nostri uffici procederanno con tutte le verifiche del caso».

Portinaro prosegue sottolineando che «a causa dell’evolvere della situazione di emergenza, già nelle prossime ore arriveranno i primi migranti, mentre è verosimile che ulteriori arrivi seguiranno nel breve periodo. Si tratterà al massimo di una trentina di persone, pari alla capienza massima della struttura, secondo quanto ci è stato comunicato. Per quanto ci riguarda, prendiamo atto di quanto disposto e ci mettiamo a disposizione delle Istituzioni, consapevoli del fatto che questa emergenza sarà lunga e complicata da gestire e richiede il coinvolgimento di tutto il territorio e non solamente di alcuni Comuni. Nei prossimi giorni incontreremo i responsabili della struttura, che dovranno garantirci massima serietà e ai quali proporremo accordi di collaborazione per un coinvolgimento nella vita sociale dei richiedenti asilo. Così come non verremo meno ai nostri doveri di accoglienza, chiediamo però in cambio che i richiedenti asilo si mettano a disposizione della comunità per poter lavorare bene assieme. Onde evitare sin da subito il diffondersi di informazioni errate, è utile precisare che il Comune non dovrà sopportare costi aggiuntivi e i contributi (nazionali ed europei) a favore delle cooperative che gestiranno il centro, serviranno per le spese del personale e della struttura stessa e non andranno direttamente ai migranti. Per ora, come già in passato, mi limito a dare il benvenuto a chi ha dovuto superare un lungo viaggio, spesso scappando da situazioni drammatiche».