Anche la Regione prende posizione a difesa del riso piemontese

La Giunta regionale ha approvato venerdì la comunicazione dall’assessore all’agricoltura
Giorgio Ferrero a sostegno della risicoltura piemontese e dei consumatori. Il presidente
della giunta regionale Sergio Chiamparino e l’assessore regionale Ferrero hanno poi
incontrato i risicoltori in piazza Castello, confermando il loro impegno a sostegno della
piattaforma presentata.
La giunta regionale chiede al Parlamento e al Governo una nuova legge sul commercio
del riso, in modo che sia obbligatoria l’etichettatura del prodotto, in grado di garantirne la
tracciabilità e la trasparenza della filiera. Inoltre si chiede al Governo di premere sulla
Unione Europea perché venga applicata la clausola di salvaguardia, in modo che siano
sospesi i dazi zero di cui godono le importazioni dai paesi meno avanzati, in particolare in
questo settore Cambogia e Myanmar.
«Credo che la liberalizzazione del commercio, che è la direzione verso la quale guardare
per il nostro futuro, sia stata gestita con insufficiente attenzione, soprattutto considerando
la crisi economica che stiamo vivendo», spiega Sergio Chiamparino. «Per questo come
presidente della Regione voglio esortare il nostro Governo ad assumere una posizione più
decisa a Bruxelles, chiedendo che l’Unione Europea adotti la clausola di salvaguardia
delle importazioni, di cui potrà beneficiare anche uno dei prodotti d’eccellenza del nostro
territorio, il riso vercellese».
«Tutelare e valorizzare la nostra risicoltura non significa solo difendere un settore storico
dell’agricoltura piemontese, che occupa oltre 8 mila addetti in circa 2500 aziende”,
aggiunge Giorgio Ferrero. “Significa anche tutelare il prodotto italiano e il consumatore;
troppo spesso nelle scatole di riso a marchio italiano si trovano risi che vengono da fuori
Europa e su cui non ci sono garanzie sufficienti sulla qualità e sulla sicurezza alimentare,
non essendoci obbligo di etichettatura e di tracciabilità».
Il Piemonte, con i suoi 120 mila ettari coltivati (la metà della superficie coltivata in Italia), e
con le sue oltre 840 mila tonnellate di riso (1,4 milioni di tonnellate il dato nazionale)
rappresenta il cuore per qualità e quantità della risicoltura nazionale.
«E’ necessaria una nuova legge che svecchi i meccanismi di mercato e tuteli davvero le
nostre produzioni e i consumatori», conclude Ferrero.