Anche Vercelli Amica contraria alla petizione M5S

Demaria e Randazzo: “Noi garantisti, non accettiamo operazioni di questo tipo”

Enrico Demaria

Non sembra incontrare le simpatie degli altri gruppi di opposizione di Vercelli l’idea lanciata, qualche giorno fa, dal Movimento 5 Stelle (per bocca del capogruppo Adriano Brusco) di avviare una raccolta firme popolare per chiedere le dimissioni del sindaco Maura Forte. Dopo il netto “no” (seguito da un fuoco incrociato di dichiarazioni e contro-dichiarazioni) ecco anche la presa di posizione dei consiglieri di Vercelli Amica, Enrico Demaria e Maurizio Randazzo: “Leggiamo con stupore le dichiarazioni del presunto rappresentante dei 5 Stelle a Vercelli, secondo il quale occorrerebbe promuovere una raccolta popolare di firme (anche d’intesa con gli altri gruppi di opposizione) affinché il sindaco Forte, rinviato a giudizio per la ben nota vicenda delle firme false, si dimetta. Diciamo “presunto”, in quanto, ad oggi, nessuno comprende chi sia realmente il rappresentante del movimento 5 stelle a Vercelli. Lasciando ad altri la soluzione della rappresentanza del movimento pentastellato vercellese, affermiamo con forza che, nel rispetto del garantismo che ci ha sempre contraddistinti, tanto prima dell’inizio della nostra attività politica, quanto nel corso della campagna elettorale e, da ultimo, nel corso della nostra attività di consiglieri, mai, a differenza di altri, abbiamo strumentalizzato le vicende giudiziarie dei nostri avversari. E quindi non aderiamo alla richiesta del capogruppo comunale (su questo almeno non ci sono dubbi) dei pentastellati. Ribadiamo che, rifuggendo da qualsiasi imposizione o diktat provenienti da segreterie nazionali o regionali, noi continuiamo ad essere disponibili a condividere con chi vorrà percorsi anche duramente critici nei confronti della maggioranza, ma sempre  costruttivi,  tesi a migliorare la situazione economica, occupazionale e tout court  della nostra città. Sinora con il M5S (specie quando il gruppo comunale era unito e affiatato) abbiamo lavorato assai bene, e dobbiamo riconoscere ai colleghi pentastellati di aver sollevato (e anche risolto) problemi di non poco conto, anche all’interno della struttura comunale, nell’interesse della città. Detto questo, ricordiamo ad Adriano Brusco l’esistenza del principio della presunzione di innocenza fino alla condanna definitiva: un diritto che dev’essere difeso sempre, anche e soprattutto contro ogni interesse politico o strategico”.