Il Tar “salva” Chiamparino sul caso firme false

Dichiarati inammissibili i ricorsi sul “listino” del presidente e sulla lista Pd di Cuneo. Resta aperta solo la partita della lista Pd di Torino

Sergio Chiamparino

L’attesa sentenza del Tar sull’ennesimo caso di firme false e liste irregolari presentate alle ultime elezioni regionali è stata, alla fine, complessivamente favorevole al governatore Chiamparino.

I giudici amministrativi del Piemonte hanno dichiarato inammissibile il ricorso sul listino del presidente eletto e sulla lista provinciale del Pd di Cuneo e del Monviso. E’ stato ammesso con riserva il ricorso sulla lista provinciale del Pd di Torino, che verrà sottoposto a querela di falso e poi alla prova di resistenza (sostanzialmente si dovrà verificare se, tolte le firme false, ne resteranno di sufficienti per la sua validità). La prossima udienza su questo punto è stata fissata al 29 ottobre. Tuttavia, a questo punto, il rischio di scioglimento anticipato della legislatura (e sarebbe stato il secondo episodio consecutivo dopo il “licenziamento” di Cota) appare scongiurato. Al massimo si potrebbe ipotizzare un rimescolamento delle carte per quanto riguarda i consiglieri regionali Pd eletti a Torino e una riduzione della maggioranza di centro sinistra da 33 a 31 consiglieri.

Per questa ragione Chiamaprino ha subito dichiarato: «Il nostro mandato politico a questo punto è pieno, ogni altra decisione sarebbe un tradimento ai nostri elettori».