L’Asl replica al sindaco di Borgosesia: «Su ginecologia scelte condivise e ampiamente previste»

L'ospedale di Borgosesia

Stupore, anche per la disponibilità sempre manifestata a fornire chiarimenti e informazioni, è ciò che ha colto la Direzione strategica dell’ASL di Vercelli a seguito delle dichiarazioni del Sindaco di Borgosesia, Fabrizio Bonaccio, circa il fatto di non essere stato informato dell’intento dell’Asl di riunificare i due primariati di ostetricia e ginecologia di Vercelli e Borgosesia.

«Ci meraviglia apprendere, dai giornali, come l’unificazione dell’ostetricia e ginecologia de due Presidi, rappresenti, per il Sindaco, un fulmine a ciel sereno – commenta il direttore generale dell’Asl Eva Colombo – Si tratta di una modifica prevista nell’atto aziendale, ovvero il documento che la Direzione redige per determinare l’organizzazione dell’Azienda e che prima di essere approvato, con deliberazione formale, segue un iter ben definito. L’Atto che prevede il nuovo organigramma, adottato dall’Asl con delibera n.1233 del 9 novembre 2022 pubblicata sul sito aziendale, è stato recepito dalla Regione Piemonte con DGR n.53-6345 del 22 dicembre 2022, ma prima di essere formalmente approvato è stato condiviso con tutti gli organismi istituzionali che devono essere preventivamente informati. Tra questi anche la Conferenza dei Sindaci, regolarmente tenutasi il 29 agosto 2022, cui ha partecipato, per il Comune di Borgosesia, la vice sindaco Eleonora Guida. La stessa, pur essendo intervenuta su altre tematiche, nulla ha obiettato in merito a questa modifica organizzativa. Volontà che è stata condivisa con gli attuali primari di Vercelli e di Borgosesia, rispettivamente dott.ssa Nicoletta Vendola e dott. Enrico Negrone. Documento che è stato poi presentato al Collegio di Direzione, svoltosi il 20 luglio scorso, alla presenza di tutti i Direttori di Dipartimento e al Consiglio dei Sanitari, cui è stato presentato il 3 agosto scorso. Inoltre anche La Stampa ne dava notizia lo scorso 1° settembre nell’articolo intitolato “Finalmente Borgosesia avrà la sua Rianimazione”. Unificazione che abbiamo urgenza di attuare – sottolinea Colombo – ma che non avrà alcuna ricaduta sul servizio alla popolazione. Il reparto continuerà a funzionare né più né meno di quanto avviene oggi. Progressivamente seguiranno i bandi per le altre strutture complesse scoperte, la cui autorizzazione regionale, è pervenuta all’ASL soltanto da pochi giorni».

Sulla situazione della Cardiologia di Borgosesia, interviene il Direttore Francesco Rametta, che dirige il Dipartimento di Emergenza urgenza: «La cardiologia di Borgosesia non è stata trasformata in un ambulatorio. All’inizio del 2022 siamo passati da 23 a 9 medici. In queste condizioni avremmo potuto mantenere un solo reparto a Vercelli, invece ci siamo impegnati a garantire due medici fissi a Borgosesia e un terzo per poter continuare a dare corso all’attività interventistica». Dai numeri dell’attività svolta nel 2022 dalla Cardiologia di Borgosesia, emerge che sono state effettuate 6.515 prestazioni ambulatoriali, 211 interventi quali pace maker, defribillatori, risincronizzatori e modulatori di contrattività, oltre a 114 test invasivi cardiologici. «Abbiamo offerto il massimo sforzo, pur a fronte di poche risorse umane – commenta Rametta – La situazione ora è migliorata, ma la carenza non è superata. Per ripristinare i servizi notturni e nei fine settimana, sarebbero necessari altri otto medici. La Direzione Generale emette i concorsi che vengono richiesti e che, regolarmente, vanno deserti. Il problema non è imputabile all’ASL, ma al fatto che dalle scuole di specializzazione non esce un numero sufficiente di specialisti. Dall’Università di Novara, nel 2022, ne sono usciti cinque, quattro dei quali assegnati immediatamente fuori provincia. Questa criticità è legata anche ai corsi a numero chiuso, che ammettono pochi specializzandi rispetto a quanti sarebbero necessari. Detto questo – conclude – continueremo a garantire le prestazioni sia ambulatoriali che interventistiche, con le risorse a disposizione, senza rinunciare alla continua ricerca di nuovi professionisti».