In mostra le opere astratte di Alessandro Balliano
Allestimento nello "Studio d'Arte" di corso Libertà 256 a Vercelli
Sarà inaugurata nel pomeriggio di quest’oggi, sabato 21 dicembre, alle ore 17 nello “Studio d’Arte 256” di corso libertà 256 a Vercelli la mostra “Pittura a olio” del giovane promettente artista Alessandro Balliano.
Nato nel 1994 a Vercelli, fin da bambino si appassiona al disegno e alla pittura sulle orme del padre Ezio, affermato pittore sempre prodigo di insegnamenti e consigli. Dopo il Liceo artistico e l’Accademia d’arte si dedica alla grafica pubblicitaria e al design industriale, creando capi di abbigliamento e accessori dipinti a mano. Dal 2009 partecipa a numerose mostre collettive di pittura riscuotendo il gradimento del pubblico e l’apprezzamento della critica.
Una significativa mostra dei suoi lavori è stata presentata all’Accademia di Belle Arti “Acme” di Novara in occasione della discussione della sua tesi di laurea incentrata sul binomio arte-moda. Nel 2018 ha esposto nella sua prima personale ospitata nelle sale di Villa Baragiola, all’interno del Museo Tattile di Varese. In questa mostra Alessandro Balliano presenta opere frutto della sua più recente ispirazione artistica, caratterizzate dal disegno semplificato ma intensamente drammatico, tinte forti, pennellate dinamiche e profondità espressiva che evocavano un mondo fantastico, gioioso, che risveglia ricordi ed emozioni attraverso il colore, usato in maniera libera e disinvolta, sfruttato per le sue potenzialità espressive anziché per la rispondenza mimetica con il reale. E’ principalmente il paesaggio a stimolare la ricerca dell’artista, che lo “vede” e di conseguenza lo “dipinge” con una sensibilità nuova, legata alle emozioni che il suo animo prova in quel preciso istante e in quella precisa circostanza.
Nelle opere manca la prospettiva e il colore è disteso in poche pennellate dall’impasto quasi materico, creando in questo modo forti contrasti cromatici e richiamando a tratti lo stile dei “fauves”, movimento artistico nato in Francia di cui fecero parte molti pittori tra cui Henry Matisse, Andrè Derain e Maurice De Vlaminick. Ma il giovane Balliano percorre autonomamente la sua strada artistica e imprime la sua cifra astratto-espressionista sulle opere, reinventando i soggetti che paiono emergere da un universo confuso e vorticoso di segni colorati attraverso pennellate più libere e una tavolozza aperta ai cromatismi più intensi che rimangono vivi e brillanti anche sullo sfondo e che permettono di rappresentare la natura con immagini cariche di pathos in una composizione dinamica e disorientante in grado di creare movimento e illustrare le personali tensioni, visioni e interpretazioni dell’arte, alla ricerca continua, come affermava il grande pittore Henry Matisse, della “…semplificazione delle idee e delle forme”.
La mostra sarà aperta anche domenica 22 dicembre dalle ore 15 alle 19,30.