Mise en scène, en place, en bouche
Mise en scène, en place, en bouche. La vittoria della Pro per due reti a zero contro la Pianese nella prima partita da tre punti del nostro campionato di serie C è l’antipasto di questa stagione, come proseguirà il menu – ora che ci siamo accomodati a tavola mentre alcuni amici se ne stanno in disparte e pensano che il cibo possa essere tossico per come si è giunti all’attuale mise-en-scène e la mise-en-place da parte degli chef – al momento è nelle mani e nella testa di Eupalla. Non abbiamo riferimenti, sappiamo che nel nostro girone il Monza dovrebbe uccidere il campionato, noi abbiamo un gruppo di lupetti e coccinelle, bravi, con alcuni capi che coordinano il lavoro e la solidarietà. Non possiamo dire che ieri gli assenti hanno avuto torto e neppure ragione, nel primo tempo ha avuto ragione chi non c’era tra i 1.275, nel secondo la Pro si è svegliata come il Marchese del Grillo
e si è divertita, ha fatto divertire. Non che abbia dormito nella prima frazione, ha preso le misure dell’avversario, come un sarto omicida. Un Robbiano Piola semideserto in Gradinata, e chi proverà a dimostrarmi il contrario adducendo vacanze e grafici storici riceverà in risposta una bella risata. Ma si può migliorare, continuando con qualche vittoria e qualche proclama di forza. Questo gruppo di giovani e meno giovani solidali – integrato da qui ad una settimana per la conclusione del mercato da qualche aggiustamento sapiente come solo qui sanno fare, con il tocco e la maestria dello chef di classe – ci potrà dare delle soddisfazioni e Vi assicuro che Alberto Gilardino sta lavorando davvero bene, ottima scelta. La squadra c’è, l’impostazione tattica è giudiziosa il giusto, speriamo che ascoltino i suoi consigli – quelli di Gilardino, neh- per la composizione definitiva di un gruppo in grado di raggiungere i play off, in qualsiasi posizione. Eh sì, perché se il profilo basso è la cifra stilistica ormai ampiamente riconosciuta di un luogo di ristorazione dello spirito, insomma un luogo della mente oltre che del tifo, occorre aggiungere l’aspirazione di tutti i tifosi giovanissimi, i cuccioli, e di quelli più anzianotti, diciamo esperti di passione. Scendendo nelle specifiche tecniche del macchinario, ieri abbiamo avuto qualche sorpresa nel leggere la formazione iniziale, poi tutto è nato per il meglio, c’è una ricchezza da valorizzare che sembra una miniera del Klondike. Bene il portiere Moschin, bene nel complesso la difesa che attendiamo al confronto con le vere corazzate, a partir da domenica contro il Lecco a Lecco. A centrocampo abbiamo trovato il nostro vercellese Graziano che – per chi ha memoria storica – è un cocktail tra Cervato e Andrea Rosso, con il dovuto rispetto per i due colossi delle precedenti Pro. Davanti stanno tutti abbastanza bene, si tratta di trovare quella ciliegina da mettere sul cerchione di una bicicletta destinata a pedalare lontano. Rinnovo inoltre i miei complimenti al ritrovato Eros Schiavon, ora responsabilizzato nel ruolo di capitano, dall’avvio di stagione ci ha fatto vedere chi è il Giocatore Schiavon, a lui auguriamo lunga e fruttuosa vita, energia per tutto il campionato anche se un suo sostituto da qui ad una settimana magari lo cercherei. La prima mise en bouche è stata sufficientemente gustosa, ora attendiamo il secondo antipasto, persico, alburno, anguilla, nel lago di Lecco. Staremo a vedere, forza Pro!
Paolo d’Abramo