Pro, l’inferno può attendere

Inferno e ritorno Inferno e ritorno

Pro, l’inferno può attendere, che è naturale prosecuzione del mio pezzo sulla partita vinta contro il Lecco – all’inferno e ritorno – sotto di due gol è arrivato un ribaltone che ha quasi dell’epico, mancavano – per suggellare il Tempo da Robbiano – il gelo, la foschia e la pioggia scrosciante, oltre ogni immaginazione meteorologica. È stata la vittoria del gruppo, di Cannavaro, Bianchi e dei ragazzi in campo, valorosi nel non abbattersi troppo e soprattutto guidati da superlativi calciatori bandiera quali sono Iotti, Bunino e Comi, con il contributo dei giovani, Vigiani su tutti per quanto ha giocato. Nove punti in sette partite ed una vittoria che ha scacciato i fantasmi. Ora ci attende Trieste, sabato alle ore 15, mister Santoni esonerato dopo aver collezionato un punto in sei partite, papabile ma non probabile per la sostituzione di Santoni Attilio Tesser che è ancora sotto contratto con la Società alabardata ed è, presumibilmente, tra gli allenatori il più amato dalla maggioranza dei triestini, dai Tifosi Triestini. Sarà lui a riprendere in mano le redini tecniche della gloriosa Società ? Non è così scontato, pare che al momento abbiano maggiori chance Roberto Breda e/o Vincenzo Torrente. Lo scopriremo nelle prossime ore, l’attuale gruppo al comando 🔽

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dovrà decidere per il meglio, è stato in grado di produrre ingenti investimenti, avvicinare alla Triestina sponsor munifici a volontà, 3.200 abbonati più gli altri che vanno al Nereo Rocco, tutti attendono risposte, soprattutto i tifosi di una piazza ribollente di passione e meritevole. Altra musica rispetto a quella che si ascolta da queste parti, mancano i tifosi colpevoli di assenza che non vanno al Robbiano Piola (e onore ai presenti, sempre o quasi sempre, presenti), mancano gli sponsor anzi no – grazie all’eccellente lavoro dell’area societaria incaricata – gli sponsor sono tanti e benemeriti, manca altro ma è assai difficile individuarlo, mi affido ai lettori che potranno idealmente integrare la lista. Non vorrei dilungarmi in disquisizioni tecnico- tattiche e neppure dare seguito a chi – tra gli Innamorati più critici – sottolinea le amnesie del reparto difensivo, le incertezze dei portieri, le carenze di organico che a diversi osservatori pare in alcuni ruoli scoperto o senza cambi, vorrei semplicemente constatare che con una formazione senza i nuovi arrivati – ancora a corto d’intesa con i compagni e forse di fiato – sembra che si proceda meglio, potrebbe essere solo un’impressione che in ogni caso rincuora gli Innamorati oltre che soddisfare la benemerita dirigenza societaria, ha a cuore le sorti calcistiche della Pro, si prodiga per la sopravvivenza nelle categorie professionistiche del Leone. Di sicuro contro il Lecco ha fatto la differenza la carica data dai Leoni di lunga data, hanno esaltato i ragazzi dentro e fuori dal campo le loro prestazioni, di talento e di freddezza, la cattiveria agonistica di Comi nel tuffarsi sul pallone dell’1 a 2, le continue meraviglie da funambolo di Iotti concretizzatesi nel due a due, la freddezza di Bunino sul rigore per il tre a due. Ora qualche giorno davanti per preparare al meglio la trasferta di Trieste, restando con i piedi per terra che brucia meno perché un po’ più lontana dall’inferno dei play out, osservando la classifica che resta ancora corta, nonostante il tentativo di fuga in avanti di Padova e Vicenza, con un gruppo di nove- dieci squadre al confine tra paradiso ed inferno, il cammino è ancora lungo.

Paolo d’Abramo

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