Caresana: indagate 2 coordinatrici e 3 educatori di “Casa Vittoria”
Gravissime condotte omissive in seguito a ripetuti casi di violenza di gruppo su una 16enne
Sequestro preventivo di “Casa Vittoria” e interdizione da ogni professione a contatto con i minori nei confronti di 2 coordinatrici e 3 operatori della struttura, ubicata a Caresana e gestita dalla cooperativa sociale “Elleuno” di Casale Monferrato.
Il tutto era iniziato nella primavera scorsa,quando una 16enne, ospitata nella comunità a causa di maltrattamenti in famiglia (subìti da parte del padre), si era volontariamente allontanata. Gli agenti della Questura di Vercelli si sono messi in contatto con la sorella, la quale ha raccontato le confidenze che aveva ricevuto circa episodi di violenza, avvenuti proprio all’interno della struttura e provocati da altri ospiti minorenni.
Al momento dell’intervento della Squadra Mobile della Questura di Vercelli, avvenuto questa mattina, venerdì 12 dicembre, a “Casa Vittoria” vi erano 11 adolescenti, nello specifico 5 ragazze e 6 ragazzi. Nella conferenza stampa tenutasi negli uffici della Procura della Repubblica di Vercelli è stato spiegato che non tutti i giovani sono coinvolti nelle violenze, ma solo alcuni di loro. Per questi ultimi la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Torino sta indagando per violenza sessuale.
Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, la 16enne ha raccontato che da febbraio a maggio 2019 è stata vittima di violenze fisiche (anche pugni) e verbali (con pesanti appellativi), arrivando più volte anche ad episodi di violenza di gruppo, sui quali le coordinatrici e gli operatori di “Casa Vittoria” avrebbero dovuto vigilare. Da quel che è emerso, però, gli adulti responsabili della struttura avrebbero dimostrato totale disinteresse alle segnalazioni che la 16enne avrebbe più volte fatto, senza mai esser ascoltata né creduta.
Già in passato la Procura della Repubblica per i minorenni aveva evidenziato, nel corso di ispezioni, che a Caresana esisteva un concreto rischio di promiscuità tra maschi e femmine. Comunque, non appena venuti a conoscenza della situazione, gli agenti della seconda sezione della Squadra Mobile di Vercelli hanno provveduto ad adottare misure di protezione nei confronti della ragazzina abusata, collocandola in un’altra comunità. Intanto gli agenti, durante un’ispezione, hanno acquisito i cosiddetti “registri di consegne individuali” in cui viene tratteggiato, giorno per giorno, il comportamento dei ragazzi ospitati. Ed è emerso che la vittima, effettivamente, più volte aveva provato a raccontare le violenze, ma nessuna delle coordinatrici e degli educatori era mai intervenuto. Il tutto era stata anche scritto dalla giovane nelle pagine del suo diario personale.
Anzi, in alcune intercettazioni gli operatori della struttura caresanese avrebbero manifestato, tra di loro, la preoccupazione che la Polizia avesse installato delle microcamere o microfoni. A confermare quanto accaduto a “Casa Vittoria”, inoltre, è stata una seconda ragazzina, anche lei vittima di ulteriore vessazioni, che avrebbe assistito a episodi di violenza sulla 16enne.
Nel lavoro di indagine, denominata “Cover up” proprio per le coperture ed omissioni, la Squadra Mobile ha rinvenuto e sequestrato il tablet di uno dei maschi (autori delle violenze) con cui erano state filmate alcuni fasi di violenza sull’adolescente).
Per le 2 coordinatrici e i 3 operatori, residenti nel Vercellese e nel vicino Alessandrino, oltre alla misura cautelare del divieto temporaneo di esercitare qualsiasi attività a contatto con i minori, pende l’accusa di concorso omissivo di violenza sessuale di gruppo. Nel corso della giornata odierna, gli agenti della Questura stanno provvedendo al ricollocamento di tutti gli 11 giovani di “Casa Vittoria” in altre strutture dislocate sul territorio.