Ed ora la Juve, bella ma volubile
Ed ora la Juve, mercoledì sera 4 maggio alle 20.30, dopo il pareggio interno con il Pergocrema che ha fruttato – in virtù della miglior classifica – il superamento del primo turno, alla Pro toccherà la Juventus Under 23, il passo che precede la fase nazionale dei play off al termine dei quali una ed una squadra soltanto sarà promossa in serie B. Avversario insidioso perché variabile, questa Juve under 23 guidata da Lamberto Zauli e serbatoio per la prima squadra di mister Allegri. Se, per esempio, Fabio Miretti che ha giocato contro il Venezia nella prima squadra, avrà – come tutto lascia pensare – il placet, ce lo ritroveremo avversario mercoledi e con lui gli altri che danzano tra la la Juventus principale e l’Under 23.
https://www.transfermarkt.it/juventus-turin-u23/startseite/verein/41101
Insomma, una Rosa – quella bianconera – a geometria variabile in funzione degli attori, tutti – o quasi – giovani di belle speranze. Ma non solo, Iocolano è un over di tutto rispetto. insomma, la Juve Under 23 è una mina vagante che ha un potenziale enorme e rappresenta, ad avviso di numerosi osservatori, il periodo ipotetico dell’assurda realtà, una compagine che dovrebbe stare fuori dalla classifica della Lega Pro, talmente turbata e condizionata dai desiderata della prima squadra, volubile e imprevedibile nella sua composizione. Eppure siamo qui ad interrogarci su come andrà a finire, speriamo bene e confidiamo nella nostra Pro, formazione guidata da mister Lerda, capace di dare solidità e punti ai Leoni. il bilancio del campionato dei Bianchi è, fino ad ora, positivo. Due mister, ovvero Scienza e Lerda, sogni iniziali espressi in realtà con le quattro vittorie consecutive e poi un piccolo abisso, allorquando gli avversari han compreso come attuare le contromisure e l’entusiasmo leonino si è afflosciato. Arrivato Lerda, il primo obiettivo era quello di ricomporre i pezzi del mosaico distrutto e l’allenatore di Fossano ci è riuscito, andamento regolare, poche sconfitte e profitto proporzionale alla Rosa fornita ed ai reali scopi, ovvero valorizzazione dei giovani ed un posto al sole nei play off. Alla Pro di quest’anno è mancato un centrale difensivo alla Hristov mai rimpiazzato, un centrocampista alla Nielsen – ricordo che l’alternativa all’ingaggio del danese era Nicco, protagonista alla Pro Patria – e una punta alla Costantino ma, tant’è, è andata cosi ed ora dobbiamo pensare ad andare il più lontano possibile, cioè ala fase nazionale degli spareggi promozione. La Pro ha lanciato un supergiovane, Matteo Rizzo, ed ha valorizzato qualche verde speranza come Louati, Della Morte e Macchioni, mossisi a corrente alternata. Doveva essere l’anno della laica consacrazione sportiva di Iezzi ed invece no. Al di là dei guai fisici, alcuni osservatori si sarebbero attesi di più da Belardinelli e Bruzzaniti, anche da Clemente ed invece ombre, luci. Questa Pro non può prescindere da alcuni pilastri, appunto Matteo Rizzo, Masi, Vitale, Panico, Comi, tutti possono sbagliare ma senza di loro è tutto più difficile. L’assenza dell’infortunato Emanuello pesa sul centrocampo ma, in generale, per l’Umile cronista piuttosto deludente è stato il campionato di Auriletto, Minelli, Leo Gatto ed anche Rolando, tecnicamente assai valido ma discontinuo come certi tratti autostradali con lavori in corso. Crialese in chiaroscuro, Luca Rizzo dai piedi buoni e dalle gambe – punto di forza del calciatore – stanche. La Juventus Under 23 è squadra che gioca, non si chiude e dovrà farlo per forza, la Pro ha due risultati utili su tre, i bianconeri per passare il turno devono vincere. Ed ora la Juve. Mi attendo, in orario da definire, una Pro guardinga e capace di sfruttare gli spazi che gli avversari concederanno. Mia idea personale – certamente sbagliata – è che l’unica possibilità nella mani di Lerda per essere confermato sulla panchina della Pro è quella di andare in serie B, sarebbe un colpo epocale con una squadra che dovrebbe fare come l’Italia al Mundial dell’82. Il futuro lo decideranno gli eventi e naturalmente la Società in base alle disponibilità economiche, al necessario rifacimento del manto sintetico del Robbiano Piola ed all’eventualità del ristrutturazione del campionato di C. Gli allenatori di valore consolidato arrivano con progetti solidi, o si va a prendere un emergente affamato di vittorie oppure un allenatore di mestiere consapevole che gli obiettivi sono fondamentalmente due, un campionato discreto da piazzamento nei play off e la valorizzazione dei giovani. Opinione personale è che negli ultimi anni proprio la Pro Patria ha fatto crescere due mister a mio avviso di valore e che a me piacciono assai, Alberto Colombo – sostituto di Beppe Scienza a Monopoli – e Ivan Javorcic, promosso in B con il SudTirol. Certamente non arriverà nessuno dei due succitati ma mi piacerebbe davvero un profilo del genere, esperto quanto basta e capace nel tempo di arrivare almeno ad una semifinale play off di Lega Pro, se si vuole vincere meglio scegliere un vincente. Ferma restando i ringraziamenti per l’attuale guida dirigenziale senza la quale ora giocheremo nei Dilettanti. Ad aspettare gli imprenditori vercellesi si andrebbe magari anche in Eccellenza, intesa come categoria calcistica. Godiamoci quindi questa partita con la Juve supergiovane e vediamo come va a finire, credo che se arriveremo alla fase nazionale sarà raggiunto un traguardo considerevole, visto come si erano messe le cose, uscendo resteremmo con il retrogusto amarognolo ma ce ne faremo una ragione.
Paolo d’Abramo