La Ruota degli Esposti

La Ruota degli Esposti La Ruota degli Esposti

La Ruota degli Esposti. Si può anche far peggio, nonostante tutto, ovvero continuare a sbagliare, dipende da come ci si pone di fronte ad un problema. Ma per gli Innamorati di Pro che cosa c’è ora di peggio, oltre alla sensazione di abbandono nella ruota degli Esposti? Forse è proprio la consapevolezza dell’abbandono e dei problemi conseguenti a creare questo disagio. E la Pro di oggi, di problemi ne ha molti. Da quale vogliamo incominciare? Dai fatti concreti, dalla classifica che piange sempre di più, senza accenni d’inversione. Ma la classifica è l’effetto, quali sono allora le cause ? Le enumererei in ordine sparso. Il concetto di Società sostenibile è francamente il primo errore che individuo, puoi pensare di strutturarla ma la devi mettere in pratica in modo ragionevole, non basta risparmiare su calciatori e ingaggi, sui tecnici e sulle pulizie dello stadio, se pensi di non farcela cedi gratis la Società, consapevole che Ti sei messo in un’impresa che non Ti appartiene, mentalmente ed economicamente. Tutto il resto viene di conseguenza, prendi un allenatore inesperto per la categoria perché ha un passato prestigioso e pare costi poco, un direttore sportivo inesperto della categoria e con un budget che sarebbe difficile da gestire anche per un volpone della Lega Pro, non comunichi mai entusiasmo ma miseria e sacrifici, difficile che le folle ti amino, ti stimerebbero se mostrassi passione vera, senza risparmio (di sentimenti buoni, beninteso). La Rosa è malcostruita, malgestita e solo una magia (che nel calcio può sempre capitare, certo) ci può risollevare da questa valle di lacrime. Lo so, ammetto il mio errore, me lo hanno fatto notare. In precampionato e dopo le prime due vittorie mi ero illuso di avere a che fare con un bel progetto bianco fatto di soddisfazioni e vittorie frequenti. Invece no. Ormai è da tempo che gli avversari han capito come giochiamo e quali sono i nostri punti deboli, lo hanno capito dopo due giornate, non c’è voluto molto. Ferme restando le responsabilità societarie per una terribile gestione del mercato, coloro che han deciso la Rosa e deciso le formazioni hanno offerto il loro contributo all’attuale condizione di Esposti, inserendo calciatori perennemente fuori forma o fuori dall’adeguatezza di un girone invero non eccelso. Questo è chiaro, esclusi Comi e Iotti gli Over in campo al momento hanno offerto un contributo piuttosto misero, gli Under fanno quel che possono e francamente anche se, nel periodo ipotetico dell’irrealtà, la Società decidesse di esonerare lo staff attuale (primo allenatore, secondo allenatore, preparatore atletico) dubito che sceglierebbe uno staff esterno per provare a risalire, dovrebbe investire su almeno altri tre tecnici, già sembra far sforzi a sostenere i presenti, come potrebbe fare a sostenerne altri due o tre ? Inoltre, le intenzioni di spesa e le capacità tecniche di scelta di eventuali rinforzi si scontrerebbero con l’effettiva volontà di spesa, senza dimenticare che per convincere qualcuno bravo ad arrivare qui dovresti garantirgli rinforzi adeguati. Sarò felice di sbagliarmi. E quindi ? Quindi prepariamoci ad un fine mesta, senza combattere in modo adeguato e convincente, come è stato fino ad ora quasi sempre, con la prospettiva di vedere il tifo e la passione spegnersi come si spegne d’inverno un lumino in un camposanto sopra un tomba interrata alla mercé di vento, pioggia, gelo. Certo, speriamo che martedì sera alle 18.30 a Caravaggio contro l’Atalanta Under 23 di Modesto e Masi si riprenda a vincere ma è la speranza del naufrago in cerca di salvezza, del disperso nel deserto, del bimbo abbandonato nella ruota degli Esposti. Ecco, l’Innamorato di Pro oggi si sente come un bimbo abbandonato nella ruota degli Esposti, senza una guida, affidato alla bontà caritatevole di qualcuno che si prenderà cura di lui e lo farà star bene.
https://it.wikipedia.org/wiki/Ruota_degli_esposti

Speriamo, e lo scrivo da Innamorato di Pro, che sia solo un brutto sogno e che a partire da martedì sera il risveglio possa essere più allegro.

Paolo d’Abramo

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