Anche Maurizio Randazzo contesta la nomina di Robotti all’Afm
Anche il consigliere di Vercelli Amica, Maurizio Randazzo, contesta la nomina di Ezio Robotti alla presidenza dell’Azienda farmaceutica municipalizzata di Vercelli. Lo fa con una articolata lettera che riportiamo: «Apprendo dagli organi di stampa che il 25 agosto e’ stata effettuata dal Sindaco la nomina del Presidente dell’Azienda Farmaceutica Municipalizzata. Concordo con il consigliere Stecco, con il quale firmeremo una interrogazione comune, ed a parte gli ovvi e rituali complimenti al nuovo nominato, vorrei precisare alcuni aspetti legali che, a prima vista, pare non siano stati tenuti in considerazione.
E precisamente, il Decreto “Madia” sulla Pubblica Amministrazione:decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90 (in Gazzetta Ufficiale – serie generale – n. 144 del 24 giugno 2014), che va coordinato con la legge di conversione 11 agosto 2014, n. 114 recante: «Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.190 del 18-8-2014 – Suppl. Ordinario n. 70, sancisce all’articolo 6 il divieto di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza. Infatti è stabilito che “All’art. 5, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, le parole da “a soggetti, gia’ appartenenti ai ruoli delle stesse fino alla fine del comma” sono sostituite dalle parole: “a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza”.
La legge di conversione ha limitato le predette nomine, perché contrariamente a quanto previsto nel decreto, precisa che alle amministrazioni “è altresì “fatto divieto di conferire ai medesimi soggetti incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo delle amministrazioni e degli enti e società’ da esse controllati. Incarichi e collaborazioni che sono consentiti, esclusivamente, a titolo gratuito e per una durata non superiore a un anno, non prorogabile ne’ rinnovabile, presso ciascuna Amministrazione.
2. Le disposizioni si applicano agli incarichi conferiti a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto”.
Quanto poi all’entrata in vigore della predetta normativa, occorre riferirsi all’articolo 54 del decreto che prevede che: “Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana”, la quale a titolo di cronaca è avvenuta il 18 agosto scorso.
Stante quanto sopra, se il nuovo Presidente dell’Afmè nato nel 1943, probabilmente è in quiescenza, in pensione, e quindi non nominabile, ai sensi e per gli effetti del predetto articolo 6, per incarichi dirigenziali della pubblica amministrazione.
O meglio, dovrebbe e potrebbe essere stato nominato solo per un anno, così come previsto e statuito dalla modifica apportata al predetto Decreto al momento della sua conversione in legge.
Ed in effetti vi è una previsione in base alla quale se l’incarico conferito dall’Amministrazione è a titolo gratuito, la nomina può essere fatta, ma solo per la durata massima di un anno. Tuttavia la nomina non è rinnovabile.
La ratio della suddetta norma è quella di impedire, a detta dei vertici nazionali del Pd che poltrone di presidenti o di dirigenti di enti partecipati siano occupate dai “Dinosauri politici ( ipse dixit…)”
Pare, dunque, logico concludere, stante la manifestata e sbandierata competenza della Giunta Forteche il nuovo Presidente sia stato eletto in totale spregio della ratio che ha dato luogo alla norma. O, forse, dovremo concludere che il Presidente dell’AFM e tutto il consiglio di amministrazione saranno sottoposti a stretta vigilanza e ad un serrato e critico controllo da parte della presente Giunta. Un controllo critico che arriva fino al punto di nominare ogni anno un Presidente a tempo ed a scadenza: l’attuale scadrà il 25 agosto 2015. D’altra parte legalmente non potrebbe essere fatto altrimenti, infatti, la Giunta non avrà trascurato che il decreto contro i “Dinosauri” è entrato in vigore il 19-5-14 e quindi ben 6 giorni prima, a sentire i comunicati del Sindaco, della nomina dell’attuale Presidente della Afm.
Non resta dunque che aspettare, salvo modifiche legislative non previste da Renzi, chi sarà il prossimo Presidente che sarà nominato dal Sindaco l’anno prossimo».