In S. Salvatore un incontro di preghiera per i cristiani perseguitati nel mondo
Venerdì 24 aprile alle ore 18, nella chiesa di San Salvatore di corso Libertà 42 a Vercelli, la Comunità di Sant’Egidio promuoverà un incontro di preghiera per i cristiani perseguitati in tanti paesi del mondo. La data scelta è particolarmente significativa perchè il 24 aprile ricorre esattamente il centenario dell’inizio della strage degli armeni e di tante altre comunità cristiane in Medio Oriente. Durante la preghiera, saranno ricordati i cristiani che, ormai in troppi paesi del mondo, vengono discriminati, cacciati dalle loro terre,rapiti, uccisi solo per avere testimoniato pacificamente la loro fede. Le preghiere e le riflessioni saranno intervallate dalla lettura di brani che documentano le umiliazioni, i soprusi, le violenze subite dai cristiani un secolo fa.
Anche Papa Francesco ha parlato recentemente del genocidio di un milione e mezzo di armeni, avvenuto nel 1915, voluto dai Giovani Turchi, laici e nazionalisti, timorosi che la presenza armena fosse la base di possibili secessioni territoriali. Fu pianificata una pulizia etnica con interminabili marce della morte, stragi,esecuzioni sommarie… Per realizzarla bisognava mobilitare le masse turche e curde: divenne così guerra al cristiano,spesso un martirio perché molti cristiani non vollero rinunciare alla fede.
Quello che gli armeni chiamano il “Metz Yeghern”, il Grande Male, ha aperto la strada a una catena di genocidi che ha attraversato tutto il Novecento e giunge sino a oggi. Secondo un recente rapporto dell’Unione Europea, sono 25 i paesi in cui i cristiani sono perseguitati, 39 quelli in cui è vietato cambiare religione. I mezzi di informazione hanno riferito recentemente di vicende tragiche come quella del padre gesuita Frans Van der Lugt, assassinato in Siria, a Homs, nella chiesa dove dava rifugio a cristiani e musulmani, dei 21 copti decapitati in Libia dagli estremisti dello Stato Islamico , dei 15 cristiani pakistani (fra cui molti bambini) uccisi alcune settimane fa a Lahore durante la celebrazione della Messa, dell’uccisione di 148 giovani studenti cristiani a Garissa, in Kenya, da parte di fondamentalisti islamici.
La strage dei cristiani in tanti paesi del mondo non costituisce un problema solo per la comunità cristiana, ma interpella tutte le persone di buona volontà, tutti coloro che hanno a cuore il rispetto delle minoranze e la salvaguardia della libertà di pensiero. La Comunità di Sant’Egidio organizza perciò iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, rompendo il muro dell’indifferenza che circonda tale tragedia e , già da tempo, promuove iniziative concrete di solidarietà nei confronti delle chiese più colpite dalle persecuzioni.