Documenti falsi e furti: nove arresti

Ampia operazione della Polizia coordinata dalla Procura della Repubblica di Vercelli

La conferenza stampa in Questura

«Un’indagine “vecchio” stile nata dall’intuito di un poliziotto», è il commento che il dottor Paolo Tamponi, Procuratore della Repubblica al Tribunale di Vercelli, ha esternato in apertura della conferenza stampa tenutasi giovedì mattina in Questura per presentare i risultati dell’operazione denominata “Pro Quota”. Nel dicembre 2014 un agente dell’ufficio Immigrazione ha notato alcune anomalie tra le centinaia di richieste di soggiorno: i rifiuti giustificati da mancanza di reddito in breve tempo venivano sanati dalla presentazione di dichiarazioni di assunzione che, però, non avevano riscontri nei controlli incrociati con Inps e Inail. Grazie all’approfondimento di indagini della 1ª sezione della Squadra mobile, con il supporto della Polizia scientifica, si è risaliti anche a un commercialista compiacente. Durante le attività investigative, comunque, è emerso che una persona coinvolta in un’associazione a delinquere finalizzata alla falsificazione documentale era dedita anche al furto di diverso materiale dalla “Sifte Berti” di Vercelli. Gli oggetti rubati venivano temporaneamente “stoccati” in un’abitazione di Rive, per essere poi rivenduti illegalmente, come nel caso di vernice per automobili di alta gamma recuperata in un negozio del torinese. Un’indagine unica, dunque, ha smascherato due associazioni a delinquere, che hanno portato a 9 arresti domiciliari, uno in flagranza per detenzione di materiale esplodente e altri provvedimenti più una cinquantina di indagati che, perlopiù, sono stranieri i quali hanno usufruito della falsa documentazione.

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