Il Piemonte torna “arancione” e si estende la zona rossa in Val Vigezzo

Restrizioni accentuate anche a Cavour nel Torinese sempre a causa della "variante inglese"

Le diverse “colorazioni” dell'emergenza

La notizia era ormai certa ma l’ufficialità è arrivata solo venerdì sera quando il ministro della salute Roberto Speranza ha comunicato al presidente Alberto Cirio che, in base ai dati del Report settimanale validato dal CTS e dal Ministero della Salute, il Piemonte da lunedì 1 marzo passerà in zona arancione. Il tenuto indice Rt, a causa di una evidente recrudescenza dei contagi soprattutto negli ultimi giorni, è cresciuto e si attesta sopra l’1 e anche la pressione ospedaliera sta aumentando.

«Ci viene chiesto purtroppo un nuovo sforzo, e so che è un sacrificio grande – ha commentato Cirio – Al nuovo Governo abbiamo sollecitato che i ristori per le attività costrette a fermarsi siano immediati. È fondamentale».

Le regole della zona arancione

Ma non è tutto: la Regione Piemonte ha dovuto estendere la mini zona rossa in Val Vigezzo, sopra Domodossola, e istituirne una nuova nel Torinese a causa dell’insorgere di importanti focolai di “variante inglese”

Quindi già da oggi, sabato 27 febbraio, a partire dalle 18 Craveggia, Villette, Toceno, Malesco, Santa Maria Maggiore e Druogno, provincia del Vco, entrano in zona rossa come Re, in zona rossa già dal 20 febbraio per un focolaio da variante inglese. «Nonostante le misure restrittive aggiuntive – spiegano dalla Regione – nell’area si rileva ancora un tasso di incidenza molto elevato e doppio rispetto a quello medio delle tre settimane precedenti. Zona rossa, sempre dalle 18 del 27 febbraio, anche a Cavour, in provincia di Torino, a causa di un sospetto focolaio da variante su cui sono in corso ulteriori approfondimenti».

Tutte queste misure saranno in vigore fino al 5 marzo.

Le regole della zona rossa