Pro Vercelli: la conferenza stampa di Massimo Secondo

Il 6 agosto ci sarà la comunicazione definitiva. «Porterò la squadra all’iscrizione del prossimo campionato poi ci sarà il passaggio di proprietà»

Massimo Secondo comunica le sue decisioni, dopo una lunga attesa e interminabili silenzi che avevano inquietato i reduci ma ancora combattenti del tifo bianco, innamorati invitti di Pro come gli ultimi vietcong nella foresta di Quang Ngai.

Jose Saggia

Massimo Secondo comunica le sue decisioni dopo una lunga attesa e interminabili silenzi che avevano inquietato i reduci, ma ancora combattenti del tifo bianco, innamorati invitti di Pro come gli ultimi vietcong nella foresta di Quang Ngai. C’è molta curiosità da parte degli addetti: nelle ultime ore sono state pubblicate notizie su cordate che fan riferimento a Crotone e queste si sono intrecciate con le parole che riportavano a personalità Gozzaniane, forse nel senso del poeta. Diversi Innamorati mi hanno confessato che sono indecisi se preferire a priori la cordata che rimanda agli aromi della soppressata o la delicata sapidità del pesce persico.

La  conferenza inizia in via Massaua nella sala stampa della Pro alle 17.03, presenti Secondo, Fabrizio Rizzi, Massimo Varini e Jose Saggia. Il 6 agosto ci sarà la comunicazione definitiva, il passaggio epocale, questo è quanto comunica Massimo Secondo, il presidente. «Siamo ai dettagli, porterò la squadra all’iscrizione del prossimo campionato poi ci sarà il passaggio di proprietà. La persona con cui ho fatto questa trattativa è l’avvocato Casella, ma non posso dire chi sono gli azionisti futuri, sono vincolato alla segretezza. Posso dire che non saranno gli azionisti del Crotone e neppure quelli del Napoli. Addii e ringraziamenti li riservo per il giorno 6 agosto. Il mio più grande rimpianto è stato quello di non aver visto il secondo tempo di Taranto, ma è una battuta. Sono sereno, in questi anni abbiamo anche fatto errori ma sempre in buona fede. Grandi rimpianti non ne ho, in dieci anni di gestione di certo errori ne sono stati fatti, ma cerco sempre di trarre insegnamento dagli errori. C’è il dispiacere per la seconda retrocessione, abbiamo sbagliato l’allenatore, avevamo messo insieme una buona squadra. Ed anche l’anno scorso, se avessimo affrontato con più coraggio qualche partita, magari, saremmo arrivati sesti o avremmo lottato fino alla fine per la promozione. Ma sono stati dieci anni belli dal punto di vista sportivo. Un altro dei rimpianti è quello di lasciare dopo una stagione monca, anche quest’anno con una squadra giovane ed un allenatore importante si stava migliorando di partita in partita, penso che saremmo arrivati nei primi dieci. La trattativa a livello di conversazioni durava da un pochino di tempo, da febbraio in avanti per il mio lavoro sono stati tempi difficili per l’emergenza sanitaria, ma ho sempre avuto una squadra straordinaria fuori dal campo. Dieci anni sono tanti, pesanti dal punto di vista psicologico e di stress, ero determinato a trovare una soluzione e probabilmente avrei iscritto ugualmente la squadra, il prossimo campionato, post Covid sarà impegnativo, c’è -12% di Pil, sarà difficile sotto tutti i profili. Lascio ad interlocutori che mi sono sembrati assolutamente seri. Dobbiamo definire nel dettaglio del passaggio solo due o tre cosette. È un gruppo di imprenditori quello che rileverà la Pro, è una cordata. C’è nel primissimo avvio una sorta di cogestione, per adempimenti tecnico-organizzativi, ma per il 5 agosto ci arriveremo, da qui al 6 agosto ci saranno i passaggi di consegna. In queste settimane chi arriva deciderà le scelte da fare. Attualmente un team straordinario che sarebbe tutto da confermare, dal direttore generale all’allenatore, ma sono scelte loro. Lascio la Pro, è una scelta razionale, la scelta emotiva mi avrebbe trattenuto qui per altri dieci anni. Nel calcio è bello darsi obiettivi e raggiungerli. Sessanta matti che portano avanti il ruolo di presidente ci sono, in C, chi lo fa nella propria città ha una voglia in più. È un addio definitivo di Massimo Secondo dal calcio. La Pro è una delle cose da difendere a Vercelli, andiamo incontro a momenti difficili e di difficoltà».

Paolo d’Abramo