Pd: «Così muore la sanità vercellese»

Conferenza stampa col lutto al braccio: «Separando ospedali e territorio il S. Andrea diventa “novarese”»

Gli esponenti del Pd vercellese Luigi Bobba, Maura Forte e Giuseppino Donetti si sono presentati con il lutto al braccio, nell’incontro con la stampa con il quale si è «bocciato senz’appello» il piano della sanità voluto dal Governatore del Piemonte Roberto Cota, in attesa del via libera del consiglio regionale. «Non è una provocazione – ha spiegato il consigliere comunale Maura Forte – ma, questa riforma rischia di affossare la sanità vercellese. Il rischio che l’ospedale Sant’Andrea s’impoverisca, perdendo le “eccellenze” e i servizi che, in questi anni, è riuscito a creare, è concreto». Con la separazione dei servizi Asl (che resteranno alle province «In questo caso – dice Maura Forte – dove finiranno quei Comuni come Crescentino e Trino che si trovano in Asl di altre province?») e di quelli ospedalieri le prospettive per i cittadini vercellesi sono fosche: «I quattro ospedali del territorio vercellese finiranno nella mega-struttura Aso di Novara, assieme a quelli di Biella, del Vco e novaresi – sottolinea il senatore Luigi Bobba – con l’inevitabile svuotamento delle potenzialità visto che, toccherà all’Aso distribuire i finanziamenti nelle tredici strutture». E il timore di una «novarizzazione» della sanità del Piemonte Orientale per il Pd è grande: «I disagi maggiori, e questa riforma – confermano Bobba e Forte – ricadrebbero sugli ammalati che, per curarsi avrebbero due opzioni: spostarsi da una città all’altra per le terapie o affidarsi alle strutture private. In entrambe i casi gli esborsi economici non sarebbero lievi. Per quanto riguarda Vercelli, inoltre, la “riforma” rappresenta la pietra tombale per la costruzione del nuovo Sant’Andrea». Precisando che quella pienontese sarebbe una «brutta copia» della riforma della Lombardia «In Piemonte – dice Bobba – non ci sono i molti pazienti che arrivano dal Sud e la spesa annua procapite destinata alla sanità è decisamente inferiore», il parlamentare del Pd chiede che, sull’argomento prendano posizione anche gli esponenti di Lega e centro destra: «Ci sarebbe piaciuto conoscere il pensiero del sindaco Andrea Corsaro, dei consiglieri regionali o comunali di maggioranza che hanno sempre dichiarato di avere a cuore la sanità vercellese. Per il momento c’è solo un silenzio assordante». Chiosa Alessandro Bisjak, ex consigliere regionale: «Si parla tanto di Federalismo ma questa riforma va in tutt’altra direzione: ovvero in un evidente “centralismo”».