Ulteriori precisazioni del sindaco di Crescentino sulle false cittadinanze

Vittorio Ferrero è stato ben chiaro: «Con il supporto di alcuni legali, stiamo valutando la costituzione di parte civile del Comune». Per il 2020/21 il disservizio creato dai dipendenti infedeli si aggirerebbe sui 70mila euro

La conferenza stampa di oggi in Questura a Vercelli e un fotogramma delle microcamere installate negli uffici comunali di Crescentino

Quando Vittorio Ferrero è stato eletto sindaco di Crescentino, nel 2019, nel discorso di insediamento durante il primo Consiglio Comunale aveva pronunciato le parole di «Trasparenza e legalità quali pilastri da seguire come faro per gli anni a venire del suo mandato».

Inoltre tutto il gruppo di “Crescentino Viva – Ferrero Sindaco” aveva sottoscritto l’appello di dodici impegni concreti per prevenire e contrastare mafie e corruzione, lanciato da avviso pubblico, consapevoli che chi si candida a ricoprire un incarico pubblico affronta un compito non facile né privo di rischi.

«Proprio facendo fede a questo impegno – ha spiegato il primo cittadino – quando nel mese di aprile, durante le attività collegate al supporto alla popolazione interessata dal lockdown per la pandemia in corso, mi ero accorto di una concentrazione anomala di residenze di cittadini stranieri presso l’abitazione di un dipendente comunale, avevo ritenuto opportuno confrontarmi con gli organi di Polizia di Stato. Gli stessi avevano già in corso delle verifiche che, a seguito della mia dichiarazione spontanea, hanno intensificato nei giorni a seguire. Ringrazio, per questo, la Procura di Vercelli e la Polizia di Stato per l’accurata indagine svolta. Questa Amministrazione comunale sarà irreprensibile nell’adottare ogni provvedimento utile a garantire il buon funzionamento degli uffici pubblici. In questi giorni verrà notificata la sospensione dal lavoro dei due dipendenti sottoposti a misure di custodia cautelare ed avvieremo, nel contempo, una verifica immediata sugli atti di residenza rilasciati, sia su quelli sottoposti a misura di indagine sia sugli altri, e se, del caso, procederemo all’annullamento degli stessi in autotutela. L’attività di vigilanza da parte mia non è dunque mai mancata e sin dai primi momenti, in seguito alle anomalie che avevo riscontrato, dopo opportune valutazioni personali, avevo preceduto con le dovute segnalazioni a chi di competenza, nel rispetto del ruolo che mi onoro di ricoprire. Ovviamente in questi mesi non ho potuto esternare alcuna considerazione per il riserbo dovuto alle indagini in corso. Il danno che si sta palesando per il Comune di Crescentino in queste prime ore è enorme. Attualmente gli uffici comunali Anagrafe, Stato civile ed elettorale sono chiusi. Ci stiamo attivando per poter riprendere i servizi offerti alla popolazione già dalla prossima settimana, almeno con il rilascio degli atti essenziali di Stato civile attraverso la collaborazione di Ufficiali di stato civile di altri Comuni o con l’esternalizzazione dei servizi stessi. Nell’arco degli anni 2020/21 la maggior spesa che saremo costretti a sostenere per sopperire al disservizio è quantificabile in circa 70mila euro. Infine, col supporto di alcuni legali, stiamo valutando la costituzione di parte civile del Comune, azione necessaria per tutelare il buon nome della Città, dell’Amministrazione Comunale e dei dipendenti che ogni giorno prestano servizio con professionalità e abnegazione».

(per conoscere la vicenda giudiziaria a cui si riferisce il sindaco Ferrero clicca qui)