Un panificatore vercellese arriva alle mani con un collega

Il 38enne ora si trova ai domiciliari ed è accusato di lesioni aggravate, ingiuria, minacce ed illecita concorrenza con minaccia o violenza. Per il malcapitato una prognosi di 30 giorni.

La legge del più duro non ha funzionato per mantenere lontano la concorrenza. Un 38enne vercellese, C.D., titolare di un laboratorio di panetteria e pasticceria che rinforniva diversi esercizi commerciali e bar, ad inizio maggio ha cominciato a sentire il “fiato sul collo” di un collega e con modi bruschi gli ha fatto capire di non intaccare il suo giro di clienti. Caduto nel vuoto l’avvertimento, l’uomo si presenta di persona dal collega panificatore per ribadirgli il concetto; durante il colloquio, però, nasce un alterco che degenera a discapito del malcapitato “concorrente” (che rimedia una frattura scomposta orbitaria all’occhio sinistro con prognosi di 30 giorni). Inevitabile la denuncia sporta dalla parte offesa. Dopo qualche settimana l’aggressore chiama nuovamente il collega e prosegue nelle minacce per desistere nel rifornire i clienti. Nel frattempo il violento panificatore, evidentemente ossessionato dalla crisi, si rivolge telefonicamente ad un secondo collega. Gli agenti della Questura di Vercelli, che avevano raccolto la denuncia, accusa il 38enne di lesioni aggravate, ingiuria, minacce e illecita concorrenza con minaccia o violenza. Molto probabilmente è la prima volta che nella nostra provincia viene configurato l’ultimo reato, previsto dall’articolo 513bis del Codice penale. Il Gip ha accolto la richiesta di misura cautelare e l’uomo ora si trova agli arresti domiciliari.