Dalla Campania a Santhià… girando per gioiellerie: due donne finiscono in carcere

Le “clienti”, una 39enne italiana e una 36enne russa, avevano alle spalle numerosi precedenti specifici e a loro carico pendeva un’ordinanza di custodia cautelare emessa a giugno dal Gip di Matera

L’arguzia degli agenti di Polizia ha prevalso sull’ingegno di due malfattrici. I fatti risalgono alla mattina di mercoledì 27 giugno, verso le 10.30, quando una pattuglia della Squadra mobile della Questura, durante uno dei tanti servizi di prevenzione contro il patrimonio sul territorio provinciale, ha notato che due donne stavano entrando in una nota gioielleria di Santhià. Dopo aver atteso l’uscita dall’esercizio commerciale, i poliziotti hanno proceduto al controllo delle clienti e il loro intuito non sbagliava: la mora Silvana Marotta, 39 anni, e la bionda Inna Akimova, 36 anni di origine russe, vantavano un curriculum criminale degno di “Arsenio Lupin”.

Basti pensare che le donne, entrambe residenti ad Agropoli (in provincia di Salerno), negli ultimi due anni avevano affinato una “tecnica” delinquenziale per un ammontare di circa 200mila euro, frutto di ingenti furti commessi in varie regioni d’Italia, come Campania, Basilicata, Marche e Lombardia. Tra i “colpi” messi a segno sono emersi due episodi recenti, commessi sempre in gioiellerie il 16 maggio e il 13 giugno a Matera. Dalla ricostruzione degli inquirenti, come spiegato giovedì mattina nel corso di una conferenza stampa dal dirigente della Squadra mobile vercellese Rosario Scalisi, si è accertato che le donne normalmente acquistavano in ogni gioielleria della merce per circa 1.000/1.500 euro; nel frattempo, però, alcuni complici (in fase di identificazione) continuava a far suonare ripetutamente il telefono del negozio, distraendo il proprietario o il commesso. Approfittando di questo “escamotage” le clienti ripulivano il bancone, nascondendo i monili e i gioielli in una tasca di una polo cucita all’interno con materiale scuro e spugnoso. Come confermato dallo stesso titolare della gioielleria di Santhià, le malfattrici non hanno sottratto nulla, probabilmente per l’attenzione scrupolosa che il proprietario ha avuto nei loro confronti.

Durante i controlli all’uscita dell’esercizio, una volta venuti a conoscenza dell’identità e dei precedenti delle “clienti”, i poliziotti hanno pensato di mettersi in contatto con i colleghi della Mobile di Matera i quali, nel giro di pochi minuti, hanno comunicato che il 15 giugno il Gip del Tribunale di Matera aveva emesso a carico delle donne un’ordinanza di custodia cautelare. Condotte negli uffici della Questura cittadina, mentre gli agenti di Matera procedevano alla perquisizione domiciliare in quel di Agropoli, nella disponibilità della donna (verosimilmente nelle magliette e polo indossate) sono stati rinvenuti diversi gioielli di valore. E’ ormai quasi certo che non sono stati trafugati a Santhià, ma le donne non hanno nemmeno voluto spiegare la provenienza dei monili. Ecco, dunque, che la Polizia di Vercelli lancia l’appello a tutti coloro che negli ultimi tempi, specialmente nella nostra Provincia, hanno visto aggirarsi queste due donne, magari addirittura in qualche gioielleria, commettendo furti non ancora denunciati.

La trasferta santhiatese per Silvana Marotta e Inna Akimova è costata parecchio, vale a dire con l’arresto e la conduzione al carcere di Billiemme a disposizione dell’autorità inquirente. L’accusa a loro carica è di furto aggravato con destrezza in concorso.

 

Giorgio Morera