I paesaggi di Alagna e Riva Valdobbia nel convegno di Italia Nostra

Il paesaggio “sensibile” dei due paesi considerato come “monumento da salvare” per un’economia lungimirante. Ne parlano esperti relatori

Il paesaggio “sensibile” di Alagna e Riva Valdobbia: “monumento da salvare” per un’economia lungimirante, è il convegno pubblico organizzato dall’Associazione Italia Nostra il prossimo sabato 7 giugno ad Alagna, presso il Teatro del’Unione Alagnese.

Il convegno è dedicato alla memoria dell’ingegnere Arialdo Daverio, alagnese d’elezione, propugnatore fin dagli anni sessanta del secolo scorso, in proprio e con la Sezione di Novara di Italia Nostra, della salvaguardia ambientale e paesaggistica e della conservazione delle case walser di Alagna e di Riva Valdobbia.

 

IL PAESAGGIO DELL’ALTA VALSESIA: ALAGNA E RIVA VALDOBBIA, LUOGHI PARADIGMATICI DELLO SCONTRO TRA LA DIFESA DELL’AMBIENTE ALPINO E L’AGGRESSIONE SPECULATIVA

 

I territori di Alagna (Im Land, 1191 m s.m., 72 kmq, 432 ab.) e di Riva Valdobbia (1112 m s.m., 61 kmq, 251 ab.), indicati in antico col nome di Pietre Gemelle (Prismell nell’alto tedesco, che fu la lingua delle genti Walser provenienti d’Oltralpe e qui insediatesi dal sec. XIII), corrispondono alla testata della Valsesia, inglobando – nel Comune di Alagna – ampia parte dell’imponente chiostra di cime, tutte sopra i quattromila metri, che forma il massiccio del Monte Rosa (4634 m s.m.). Sulla cima “valsesiana” più elevata (Punta Gnifetti, 4559 m s.m.) poggia la Capanna Regina Margherita, il rifugio più alto d’Europa, e dal ghiacciaio sottostante defluisce il Sesia, il fiume che ha dato il nome alla valle e tutta la percorre e caratterizza prima di farsi spazio nella Pianura Padana fino al Po.

La varietà dell’ambiente naturale, che, ricco di tutti gli elementi tipici delle valli modellate dall’azione dei ghiacciai, alle alte quote si fa sempre più severo, selvaggio e imponente; una vegetazione resa rigogliosa da particolari condizioni climatiche; un paesaggio agrario prodotto da attività agrosilvopastorali che si sono adattate, qualificandola, alla conformazione non proprio ospitale del territorio; un’antropizzazione di secoli commisurata e in simbiosi con l’ambiente e il retaggio di una cultura alpina di grande civiltà, testimoniata anche da una straordinaria e plurisecolare fioritura di opere d’arte, costituiscono gli elementi di base del fascino e della capacità attrattiva dei luoghi.

Ma questa prerogativa, ove non correttamente valorizzata, ha portato anche due fenomeni di poco giovamento sia all’ambiente sia all’economia locale: una proliferazione – soprattutto dagli anni sessanta del secolo scorso – di “seconde case”, a danno dell’integrità territoriale e per giunta poco abitate, e una forma di turismo prevalentemente di breve durata (del tipo “mordi e fuggi”). Anche ai piedi del Monte Rosa recenti iniziative – specie nel settore edilizio – approvate dalle amministrazioni locali e molto criticate sia da una parte degli amministrati sia da comitati e associazioni culturali e ambientaliste sembrano corrispondere a meri investimenti finanziari, ponendosi comunque fuori dal disegno complessivo di un corretto e strategico sviluppo. Italia Nostra, con questo convegno, vuole agevolare un responsabile confronto, che parta dal considerare l’ambiente, il costruito storico e il paesaggio beni collettivi e irrinunciabili.

 

PROGRAMMA

 

Ore 10: Saluti di apertura

GIOVANNI REINA, presidente della Sezione Vercelli-Valsesia di Italia Nostra

Saluto del sindaco di Alagna Dr. Sandro Bergamo

Saluti delle Autorità

 

MARCO PARINI, avvocato, presidente nazionale di Italia Nostra:

 

IL PAESAGGIO COME RISORSA E LE SUE FERITE

 

Relatori:

 

MARIA TERESA ROLI

architetto, consigliere nazionale e referente sulla Pianificazione territoriale del Consiglio Regionale del Piemonte di Italia Nostra: Coordinamento dei lavori, con introduzione sul “Piano Paesaggistico Regionale”.

 

GIULIO BEDONI, pubblicista, presidente del Consiglio Regionale del Piemonte di Italia Nostra: “Quale futuro sostenibile per Alagna e Riva Valdobbia?”

 

LUCA RINALDI, architetto, soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Torino, Asti, Cuneo, Biella, Vercelli: “Tutela paesaggistica delle aree montane”.