Crisi idrica: summit tra la Regione Piemonte e il ministro Pichetto. I primi provvedimenti

Si è riunita venerdì al Grattacielo Piemonte la Giunta straordinaria dedicata alla siccità con il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.

L’incontro è stata l’occasione per fare il punto sulla grave siccità che colpisce il Piemonte che, secondo le stime dei consorzi irrigui, ha già provocato danni per 60-80 milioni di euro. In particolare il Piemonte chiede al governo un supporto per gli interventi di somma urgenza necessari a fronteggiare i prossimi mesi: 10 milioni di euro per intervenire sulla rete e il trasporto dell’acqua con le autobotti, come già avvenuto lo scorso anno. È stato poi analizzato il Piano straordinario da quasi 500 milioni (di cui 300 coperti con il Pnrr) già avviato dalla Regione, a cui si aggiunge il Piano per 5 nuovi invasi del valore di un miliardo di euro

Durante l’incontro sono state anche avanzate una serie di proposte per progetti innovativi di raccolta e gestione dell’acqua, oltre alla richiesta al Governo di un fondo di garanzia sulle coperture assicurative per gli agricoltori e l’aggiornamento dei criteri per derogare al deflusso minimo vitale dei fiumi e dei laghi.

Il Ministro  ha dichiarato che la regione Piemonte è la realtà d’Italia che ha sofferto di più, ha avuto le minori precipitazioni in assoluto a livello nazionale.  È la situazione più grave del Paese. Questo impone una serie di considerazioni sia per quanto riguarda il servizio idrico sia per quel che concerne la stagione irrigua agricola, che è alle porte. Per il servizio idrico, è noto che in Italia la dispersione dei nostri acquedotti raggiunge il 40%, un livello insostenibile. Questo è dovuto anche alla presenza eccessiva di enti gestori: 2391 classificati in tutto il Paese. L’Italia è una nazione moderna, ha l’esigenza indifferibile di razionalizzare il numero dei gestori della risorsa idrica e di utilizzare tecnologie sempre più moderne, anche nel campo della ripartizione. Si tratta di impegnare investimenti ingenti che tanti piccoli gestori non sono in grado di affrontare. Sul fronte del sistema irriguo serve coordinare i vari consorzi per coordinare, nell’immediato, la poca acqua a disposizione e creare le condizioni perché si possano fare quegli investimenti che sono necessari per una gestione più oculata e corretta del sistema. Questa situazione ci ha fatto rendere conto a livello nazionale che da troppo tempo, per quarant’anni almeno, siamo rimasti fermi. Adesso è il momento di rimboccarsi le maniche e programmare una serie di opere che negli anni sono state trascurate o non sono state realizzate. Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha competenze sulla captazione, sul sistema ambientale e sulle acque reflue. Al tavolo nazionale di regia sulla siccità convocato a Palazzo Chigi sono però presenti tutti i ministri competenti per materia. Insieme faremo le valutazioni necessarie per affrontare al meglio e nel più breve tempo possibile i problemi che mi sono stati oggi rappresentati, per il Piemonte, dalla Giunta regionale e dal Presidente.

INTERVENTI E PIANO D’AZIONI

Nel 2021 la Regione ha approvato il Piano di tutela delle acque che non veniva aggiornato dal 2007 e lo ha aggiornato. Erano 14 anni che in questa Regione non si pianificava la gestione delle acque. Il Piemonte è stata tra le prime Regioni in Italia a dotarsi di una legge che le consente di gestire in maniera diretta le concessioni idroelettriche destinando così parte die ricavi a progetti a supporto del territorio. 

Con risorse regionali sono in corso di realizzazione 56 progetti di riqualificazione dei bacini fluviali per un totale 12 milioni di euro. È imminente la pubblicazione un nuovo bando da 3 milioni di euro.

A maggio è previsto un bando da 22 milioni di fondi europei Fesr per promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici e prevenire le catastrofi naturali.

Sono previsti investimenti sulla rete per un totale di 238 milioni di euro, di cui 145 finanziati con il Pnrr. In particolare sono previsti interventi nel Torinese per l’acquedotto della Valle Orco e nel Cuneese per l’invaso di Serra degli Ulivi a Pianfei e per i consorzi Bealearotto Mussi e della Valle Gesso.

Per il contrasto alle perdite idriche ci sono 193 milioni di cui 171 coperti dal Pnrr. 

In particolare sono finanziati interventi sulla rete di Smat, Acqua Novara Vco, Amag, Cordar Biella, Co.Ge.Si, Acquedotto Valtiglione e Gestione Acqua. 

Nel 2022 il governo con le ordinanze anti-siccità ha assegnato al Piemonte circa 7,6 milioni di euro per coprire i costi delle autobotti (oltre 700mila euro) e degli interventi di somma urgenza (6,8 milioni). A febbraio la Regione ha quantificato la necessità di 10 milioni fronteggiare l’emergenza siccità nel 2023. 

Per affrontare in maniera strutturale il cambiamento climatico e le conseguenze della siccità che sempre di più si profila come strutturale e non emergenziale, la Regione ha realizzato una mappatura capillare di tutti gli interventi di medio e lungo periodo che sarebbero necessari, complessivamente vale quasi 300 milioni. La Regione ha anche elaborato un piano per la realizzazione dnuovi invasi che vale 1 miliardo di euro. In particolare sono previsti interventi in Valle di Lanzo (420 milioni) o in Val di Viù sul torrente Stura (35 milioni) nel Torinese, Serra degli ulivi sul lago Pianfei (209 milioni) e l’invaso Reboissimo in Valle Maira (95 milioni) nel Cuneese, e quello artificiale sul torrente Sessera (282 milioni) nel Biellese.

PROPOSTE DELLA REGIONE PIEMONTE

Durante l’incontro la Regione ha avanzato una serie di richieste al ministro perché se ne faccia portavoce nei confronti del governo. In particolare, per la Regione, chiede al governo una linea di finanziamento per progetti innovativi di gestione virtuosa dell’acqua. In Piemonte è in corso una sperimentazione, prima in Italia, da parte della società concessionaria dell’Autostrada A4 Torino-Milano, all’altezza del casello di Biandrate/Vicolungo, per il primo innovativo sistema di raccolta di acque piovane, ai fini di un loro successivo riutilizzo multiplo e sostenibile.

Altra iniziativa che sembra essere meritevole di approfondimento è quella della ricarica controllata delle falde in periodi non irrigui o con il riutilizzo delle acque reflue depurate. Tale pratica consentirebbe di accumulare grandi quantità di acqua da restituire all’ambiente in momenti di crisi idrica. 

L’intervento del governo è richiesto anche per quanto riguarda le coperture assicurative. Nei mesi scorsi è emerso che alcune compagnie assicurative hanno smesso di assicurare attività agricole dai danni per la siccità. Accanto a misure di indennizzo diretto, la Regione Piemonte chiede al Governo di valutare un intervento di garanzia, a sostegno delle imprese e attività agricole che, a causa della siccità, subiscono la perdita o la riduzione del raccolto da affiancare al nuovo Fondo Mutualistico Nazionale Agri-CAT che concorrerà solo in parte ad attenuare l’impatto dei danni alle produzioni causati dalla siccità.  

Si è poi affrontato il tema del Deflusso Minimo Vitale, con un’ipotesi di revisione dei criteri di deroga, in caso di particolare criticità; della riattivazione delle infrastrutture che risultano al momento inutilizzate perché i consorzi che le avevano in gestione non sono più attivi.