Oltre 100 precari dell’Asl di Vercelli a rischio: la Dg non intende rinnovare i contratti a termine. Dichiarato lo stato di agitazione

Nella foto l'ospedale SS. Pietro e Paolo di Borgosesia (a sin.) e l'ospedale Sant'Andrea di Vercelli

Il 31 dicembre scadrà il contratto di lavoro di più di 100 lavoratori assunti a tempo determinato dall’Asl di Vercelli per combattere contro il Covid durante la pandemia. 

Negli ultimi tavoli di confronto con la Rsu, la Direzione generale ha dichiarato l’indisponibilità ad assumere non oltre l’ordinaria  copertura del turn over per vincoli economici e normativi  regionali e nazionali . «L’ubriacatura  Covid è finita», così la Direzione avrebbe sintetizzato l’impossibilità di stabilizzare o almeno prorogare i contratti a termine.

Da più di un anno la Rsu rivendica l’assunzione dei tanti operatori assunti con contratto a termine: infermieri, Oss, tecnici di radiologia e laboratorio, fisioterapisti, ostetriche, amministrativi, assistenti sociali  tutti reclutati durante l’emergenza, ma che colmano, a tutti gli effetti,  le evidenti e gravi carenze di organico che da anni sono presenti in Asl. 

Un valore aggiunto, quello di questi operatori che stanno lavorando con abnegazione, che hanno acquisito professionalità che non possono essere disperse.

Per rivendicare  l’assunzione  di questo personale precario la Rsu dell’Asl di Vercelli ha proclamato uno stato di agitazione di tutto il personale sanitario che verrà comunicato alla Prefettura.