Romagnano Sesia: al via la 259a edizione del Venerdì Santo

Dal 13 al 16 aprile, i tre giorni del triduo sacro (da giovedì a sabato) e la replica della sera del giorno di Pasqua, con il coinvolgimento di più di 300 personaggi e un paese intero mobilitato.

ROMAGNANO SESIA – Sta per andare in scena la 259a edizione della Passione di Romagnano Sesia. Dal 13 al 16 aprile, i tre giorni del triduo sacro (da giovedì a sabato) e la replica della sera del giorno di Pasqua, con il coinvolgimento di più di 300 personaggi e un paese intero mobilitato. Il “Venerdì Santo” viene riproposto negli anni dispari, tradizionalmente nei giorni di giovedì, venerdì e sabato, antecedenti la Pasqua. La Sacra Rappresentazione consiste nella riproposizione itinerante di 14 quadri lungo le strade e le piazze della città e con due storiche processioni del venerdì, al mattino e alla sera. In questo contesto il pubblico può cogliere le varie e più tipiche sfumature di un grande palcoscenico all’aperto, offerto in vari luoghi deputati dall’antico Borgo, con la cornice suggestiva della Romagnano medioevale. Oltre trecento attori nei costumi d’epoca interpretano i personaggi della Passione e una moltitudine di spettatori si integra e partecipa a questo coinvolgente esempio di coralità che lo differenzia da altre forme di partecipazione popolare. Una “reliquia vivente del passato” che, pur conservando un senso così sicuro della propria identità, costituisce per il pubblico un momento di grande fascino e interesse come studio di un autentico fenomeno sociale, religioso e culturale ma anche di grande attrattiva e curiosità turistica.

Un po’ di storia

Il grande dramma del Calvario che ispirò poeti, pittori ed artisti di ogni genere e di ogni epoca, rivive lungo le strade e sulle piazze di Romagnano Sesia, trasformando l’antico e storico Borgo in un’altra Gerusalemme. Dall’anno 1730, istituita dalla Confraternita del Santo Enterro, Romagnano si caratterizza per una singolare tradizione popolare di grande fascino: il “VENERDÌ
SANTO”, che si esprime da secoli come “unicum” del patrimonio culturale novarese e si riallaccia ai Misteri Medioevali.