Il vercellese Paracchini premiato come “Ambasciatore d’arte”

Una sua opera è stata pubblicata anche su un catalogo internazionale

Il vercellese Massimo Paracchini e alle sue spalle l'opera inserita nel catalogo

Un altro significativo riconoscimento è stato recentemente assegnato all’artista vercellese Massimo Paracchini. Si tratta del premio internazionale Ambasciatore d’arte, validato da una pergamena e dalla pubblicazione di una sua opera nel catalogo ufficiale della mostra che vanta i contributi di: Josè Dalì, figlio di Salvador Dalì; Antonietta Di Vizia, giornalista Rai; Roberto Villa, fotografo internazionale; Salvo Nugnes, curatore di grandi eventi.

La motivazione critica del premio a Paracchini è la seguente: “Grazie al suo estro creativo le frontiere dell’arte vengono aperte, testimonianza del suo spessore umano e professionale”.

Ricordiamo che tre opere di Paracchini sono state video esposte anche all’estero: con il “Tour d’Oriente” si è iniziato dapprima a Istanbul, per poi continuare a Shangai e Pechino, e concludersi a Tokyo. L’opera pubblicata sul catalogo internazionale è intitolata “Summer Quadrickromia Vortex in Psicotrance before Kromoexplosion” ed è stata realizzata con una tecnica mista su tela (con pieghe) applicata su tavola, con dimensioni di 80x80x5 centimetri.

«L’artista può immaginare con la massima libertà uno dei tanti universi possibili e realizzarlo con solo i quattro colori alchemici fondamentali dell’estate e cioè il bianco, il giallo, l’arancione e il rosso e costituire così un nuovo universo in Quadrickromia. E’ fondamentale acquisire una capacità di vedere oltre la realtà mitica arcadico-euclidea e cogliere la luce nella sua completa pienezza e forza, in lunghezze d’onda differenti, per trasfigurare ogni nuova immagine in visione iperellittica e iperdimensionale attraverso un tetrachromatismo trascendentale che permetterà di percepire così un’infinità di sfumature e di colori, amplificando in modo profondo la capacità e forza di transfigurare il mondo e l’universo intero per trascenderlo – ha commentato Massimo Paracchini – L’artista in psicotrance dovrà acquisire un nuovo potere di vedere oltre la natura arcadico-euclidea di tutti i giorni attraverso una Tetrachromia totale che lo porterà ad immaginare nuovi universi dagli infiniti colori e da variazioni cromatiche intense. Tutto è frutto di un equilibrio tra il cosmo ordinato e il kaos primigenio da cui tutto ha avuto inizio, cioè fondamentalmente da un’armonia raggiunta tra due forze contrapposte, complementari, ma sempre in tensione che generano eternamente la forma dinamica, astratta, costantemente trasfigurata dai movimenti vorticosi iperellittici dell’universo intero».