Una Pro gustosa come un piatto di cucina povera

Pro battagliera e cucina povera

Una Pro sapida e gustosa come un piatto di cucina povera, meravigliosa cucina povera. Non solo. Ci aspettiamo una Pro simpatica (agli Innamorati) e battagliera (con gli avversari). Sapida e gustosa come la panissa, per esempio. Questo è. Il giorno dopo la sconfitta per uno a zero nell’ultimo test precampionato reale a Piacenza, sei giorni prima dell’esordio casalingo al Robbiano Piola contro la Pianese di Piancastagnaio, restano immutati tutti gli entusiasmi e tutte le perplessità, i primi legati alla ripresa delle ostilità agonistiche vere, le seconde legate alla Rosa, in avvio di preparazione esuberante nel numero, 30 o 40 giocatori altro che cucina povera, ed ora limata ma ancora da sistemare definitivamente, dopo l’ultimo svincolo di Max Gatto, un paio di uscite – Comi e Crescenzi – bilanciate da una doppia entrata. L’infortunio di ieri in amichevole all’unica vera punta di movimento e discreta d’esperienza, Cecconi, è un inciampo prevedibile nel corso di una Stagione, l’entità del problema non è ancora chiara ma resta il fatto che pur giocando – al limite – in un modulo ad unica punta, molti osservatori ritengono che non sia sufficiente il giovane Ciceri a dare completezza al reparto, neppure con un esterno di movimento come Della Morte che punta non è o con Simone Rosso falso nove, o nueve per dirlo alla spagnola, olè. Proprio Rosso e Schiavon sembrerebbero usciti dalla lista delle partenze, un sacrificio societario che merita la riconoscenza degli Innamorati. Mister Gilardino ha da fare un lavoro impegnativo, da chef eccellente in un locale altolocato di cucina povera, come è in effetti il formare una squadra simpatica agli Innamorati e micidiale con gli avversari, non sarà facile. Nei giorni scorsi si provava ad individuare con gli amici le possibili concorrenti nella lotta alla salvezza, difficilissimo fare nomi, non conosciamo il reale valore degli altri, generalmente presumiamo – per lo più con pessimismo o realismo – il nostro ma sugli altri nulla si può aggiungere, soprattutto allo stato attuale. Pensate che la Pianese, nostra prossima avversaria, era nettamente favorita nel turno di Coppa Italia qualche giorno fa contro la Pistoiese, ebbene ha perso due a zero. I carichi della preparazione, l’amalgama del gruppo, doveroso attendere qualche giornata prima di formulare un giudizio semidefinitivo. Le premesse, anche dei più ottimisti tra gli Innamorati, non sono allegre e si sommano a quell’aria di smobilitazione respirata nel corso dell’estate. Inutile scrivere che la Pro potrebbe essere la sorpresa del campionato oppure che ci sono state nella fase di preparazione gradevoli impressioni sulla crescita del gruppo. Se da un lato esiste sempre un parafulmine pronto a ricevere tutte le saette degli scontenti e restituirle in forma attiva con accanita professionale corretta dedizione, d’altro canto resto convinto che non è sufficiente ricordare il tempo del sacrificio e della carestia, il primo è presumibile senza valori aggiunti, la seconda sarà forse – ci auguriamo di no – nelle evidenze dei risultati. Occorre far sì che la domenica pomeriggio da Pro, il Tempo da Robbiano, non siano solo una fuga dalla moglie incombente e l’arrivo dall’amante bianca bensì un momento di gioia collettiva, al momento non traspare. Se deve essere cucina povera che almeno sia gustosa, come solo la cucina povera sa essere.
Paolo d’Abramo