Troppo costoso riattivare la linea ferroviaria Arona-Santhià
A dichiararlo l'assessore regionale ai trasporti, Marco Gabusi, in un incontro sul miglioramento dei servizi
«Come per molte altre tratte sospese non voglio vivere di sogni, né creare illusioni nei cittadini, per cui confermo che la Regione sta mettendo mano alle tratte sospese per capire come migliorare il servizio, tenendo conto del fatto che realisticamente si può ottimizzare e implementare il servizio di autobus, che ha un certo costo, mentre su alcune tratte ferroviarie, gli interventi al momento non sono economicamente sostenibili. Riattivare il treno tra Arona e Santhià, ad esempio, costerebbe 3,4 milioni in più all’anno rispetto allo stesso servizio effettuato con i bus e con il Fondo nazionale TPL che rimane invariato queste sono cifre che non possiamo permetterci».
A sostenerlo è l’assessore regionale ai trasporti, Marco Gabusi, al termine di un incontro svoltosi oggi, lunedì 2 settembre, ad Arona con la collega lombarda Claudia Maria Terzi, gli amministratori delegati di Trenitalia Orazio Iacono e di Trenord Marco Piuri, e i sindaci del territorio, tra i quali i primi cittadini di Novara, Alessandro Canelli, e di Arona Alberto Gusmeroli.
La linea ferroviaria Arona-Santhià ricordiamo che è stata sospesa dal 2012, anno in cui circolavano 16 treni giornalieri e 6 nel weekend, con una media di circa 50 utenti a treno nei giorni feriali.
«Quello di oggi è stato il primo incontro interregionale, a cui ne seguiranno periodicamente altri. Oggi le Regioni Piemonte e Lombardia hanno sancito l’impegno a migliorare il servizio di trasporto pubblico sulla tratta Arona-Milano, pianificando due fasi di sviluppo. Non è, infatti, possibile fare tutto subito – ha spiegato l’assessore piemontese Marco Gabusi – Il servizio necessita certamente di miglioramenti anche di grande portata e l’approccio realistico con cui stiamo lavorando ci fa propendere per una visione risolutiva sul medio periodo, alla quale ci avviciniamo però con azioni di miglioramento immediate. Nello specifico, l’obiettivo di medio periodo è rappresentato dalla sottoscrizione da parte di Piemonte e Lombardia del contratto per la sostituzione dei treni con materiale rotabile più confortevole ed efficiente: Trenitalia e Trenord hanno già un piano di riacquisto dei mezzi, alle Regioni il compito di individuare la modalità di attuazione del piano. Nel periodo di transizione lavoreremo invece ad un piano di migliorie progressive del servizio: ritardi, comfort, rimborsi ritardi, integrazione del sistema di bigliettazione, ecc… Fortunatamente non partiamo da zero, poiché il piano era già abbozzato: a noi spetta rifinirlo, metterlo a sistema e scaricarlo a terra attraverso accordi interregionali».
Gli assessori si incontreranno regolarmente per verificare l’avanzamento dei piani e per condividere eventuali integrazioni. «Ciò che vogliamo entrambi sono servizi efficienti. Siano essi treni o bus o altri mezzi: vogliamo che il cittadino possa viaggiare con comfort e puntualità – ha evidenziato lo stesso Gabusi – Certamente il servizio attuale è da rivedere e lo stiamo facendo. Occorre però essere realistici e rendersi conto che in assenza di budget per investimenti immediati ciò che possiamo fare è utilizzare al meglio i servizi e i mezzi che già abbiamo. Su questo punto sono sempre stato molto chiaro: non possiamo sostituire tutti i treni nell’immediato, dobbiamo però pianificare e programmare per il futuro, affinché parta il processo di rinnovamento complessivo del materiale rotabile, senza dimenticare che nel periodo di transizione dobbiamo far funzionare meglio il servizio attuale».