Saitta replica a Tiramani: «Nessun disservizio in diabetologia»
«All’ospedale di Borgosesia il sistema di visite per i pazienti diabetici non è mai andato in tilt e non c’è alcun rischio di depotenziamento dell’assistenza a favore dei malati, anzi. Le accuse di mancata programmazione sono infondate: non solo l’Asl di Vercelli era a conoscenza del pensionamento della dottoressa Nicola Pinna, ma il direttore generale Chiara Serpieri mi ha informato per tempo di voler cogliere questo cambiamento come un’opportunità per mettere in pratica una riorganizzazione dell’assistenza verso i pazienti diabetici secondo criteri di appropriatezza». Lo dichiara l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta commentando le polemiche, rilanciate dall’ex consigliere regionale Paolo Tiramani, relative al pensionamento di un medico diabetologo dell’ospedale di Borgosesia.
«La direzione dell’Asl di Vercelli – aggiunge Saitta – ha concordato con i medici di medicina generale il progetto di ricollocare tutta una serie di controlli di primo livello dei pazienti diabetici, restituendo centralità al rapporto tra il paziente e il suo medico di famiglia, spostando quelli di secondo livello in ospedale, dove opera una struttura di eccellenza come quella guidata dall’endocrinologo e diabetologo dottor Federico Baldi. Una riorganizzazione pienamente coerente con i principi definiti nel piano di potenziamento dell’assistenza territoriale e di cui è stata data informazione alle associazioni dei diabetici».
«Voglio precisare – aggiunge l’assessore – che presso il centro diabetologico di Borgosesia tutte le visite urgenti saranno garantite senza prenotazione nei giorni di apertura, e lo stesso vale per le pazienti in stato di gravidanza e per i pazienti con necessità particolari. Gli altri sono stati riprotetti secondo la gravità clinica nell’arco di sei mesi dalla data della loro prenotazione. Il tutto seguendo il principio che vi sono controlli che hanno la loro naturale collocazione presso il medico di medicina generale, ed altri che, invece, richiedono l’intervento della struttura ospedaliera».
Saitta conclude: «Spiace constatare che vi siano zone in Piemonte dove tutto, anche il pensionamento di un medico, diventa pretesto per polemica politica strumentalizzando così i sempre comprensibili timori dei malati. Sono certo che questi timori verranno meno quando nei primi giorni di settembre verranno illustrate dal direttore Serpieri le nuove linee guida dell’offerta assistenziale ospedaliera e territoriale, ed auspico che tutti i sindaci ed i soggetti interessati partecipino e siano presenti».
Di ben altro tenore il comunicato di Tiramani che, giorni fa, aveva sollevato il “caso”: «Nei mesi scorsi ha raggiunto la quiescenza la brava dottoressa Nicoletta Pinna, un punto di riferimento per i pazienti diabetici in Valsesia, una persona speciale che lavorando alacremente riusciva a curare ben 4000 pazienti da Gattinara ad Alagna da sola, senza chiedere grossi supporti, come solo chi ama veramente il proprio lavoro riesce a fare.
Ho raccolto personalmente lamentele di chi doveva essere visitato a novembre 2015 e ha ricevuto il nuovo appuntamento a settembre 2016, una vera follia.
Non amo fare polemiche inutili ma a mio avviso non programmare la sostituzione per tempo, dell’unico medico strutturato presente in ospedale, viene visto dal sottoscritto come l’ennesimo tentativo di de potenziamento del plesso ospedaliero borgosesiano, forse per volere di una politica troppo torinocentrica, forse perché i nostri rappresentanti territoriali non sono particolarmente attenti, come non è attento il partito democratico locale, che ai tempi di Cota annunciava disastri sanitari, peraltro mai verificati, e oggi fa spallucce alle diminuzioni di posti letto, vedi cardiologia, e ai tagli che stiamo subendo.
Infine una domanda mi sorge spontanea: i manager delle aziende ospedaliere si accorgono che a Borgosesia in situazioni spesso di difficoltà, un solo medico strutturato produce numeri che a Vercelli non riescono a produrre pro capite? Mi riferisco nel caso specifico ai 4000 pazienti seguiti dalla sola dottoressa Pinna ma anche dall’unico medico di Anatomia Patologica, il bravo Dottor Ottinetti, che da solo analizza mediamente il doppio dei casi annui, di uno dei suoi colleghi vercellesi. In periodi di contenimento dei costi, bisognerebbe premiare chi lavora molto e farsi delle domande su chi produce numeri risicati».