Maggioranza senza numeri e il consiglio comunale “salta”
La maggioranza consiliare si ritrova senza 4 consiglieri e diventa minoranza: 13 contro i 15 presenti sui banchi dell’opposizione. Così Maura Forte e i suoi sono costretti a battere in ritirata e ad annullare la seduta di consiglio comunale convocata per giovedì pomeriggio. L’assenza (voluta o casuale…) dei consiglieri Unio, Naso, Fragapane (Pd) e Capra (Cambia Vercelli) diventa dunque un caso politico. E dire che l’assemblea cittadina era convocata con un punto “pesante” all’ordine del giorno: l’approvazione del Paes (Piano d’azione per l’energia sostenibile) una “robetta” da svariati milioni di euro di finanziamenti per progetti legati alla produzione di energia pulita.
Ciò che è accaduto, ovviamente, imbarazza il sindaco e i suoi collaboratori e “scatena” le opposizioni che all’unisono esclamano: «La maggioranza non c’è più».
I primi a reagire sono quelli di SiAmo Vercelli che, con il sindaco, hanno un conto aperto da quando Forte ha deciso di fatto di buttarli fuori dalla maggioranza: «Il consiglio comunale di oggi – si legge in un comunicato di Perfumo & C. – è saltato perché la maggioranza non aveva i numeri e così ha messo a rischio l’accesso a finanziamenti per progetti sull’energia sostenibile. Ora pare che il Sindaco farà appello ai consiglieri di minoranza perché diano una mano e soccorrano la Giunta. Ma come? Dopo mesi di sberleffi e prese in giro, dopo aver usurpato i poteri del Consiglio – su Atena come sul Piano strategico – ora è il momento di “dare una mano”? Quel che è successo è che, con la solita superficialità e la sua pericolosa incapacità di programmazione, il Sindaco, con la sua Giunta e il suo partito a coprire le spalle, si è dimenticato dei fondi per l’energia sostenibile, che finanzierebbero i cosiddetti progetti green, dall’installazione del fotovoltaico alle misure di risparmio energetico. Senza fondi, si dovrà far tutto con i 600 (seicento) Euro stanziati dal Comune. Sì, avete letto bene: all’ambiente, così importante nel programma di governo del Sindaco, è destinata la bellezza di 600 euro…».
Non dissimile la presa di posizione di Vercelli Amica: «La maggioranza che governa il Comune di Vercelli, di fatto, non esiste più. Oggi il Consiglio comunale non si è potuto svolgere perché, a causa dell’assenza di quattro consiglieri di maggioranza, non è stato possibile raggiungere il numero legale: così è saltata approvazione del Paes, il Piano d’azione per l’energia sostenibile e, con essa, saltano i contributi europei (e qui stiamo parlando di milioni): il Consiglio era stato convocato eccezionalmente oggi proprio per approvare il Paes». Il gruppo guidato da Enrico Demaria fa presente, peraltro, che «la minoranza (e quindi anche il nostro gruppo) ha fatto di tutto per far sì che il Paes potesse essere portato in Consiglio comunale con il parere di legge previsto in commissione, nella fattispecie la Quinta: basti ricordare che, in commissione, stante l’incredibile assenza, su un tema così importante, di tutti i consiglieri di maggioranza (compresi il segretario cittadino e il capogruppo del Pd) era stata l’opposizione a garantire sia lo svolgimento della commissione stessa, sia il via libera al Paes: avevano votato sì i consiglieri Luca Simonetti (SiAmo Vercelli), Alessandro Stecco (Lega Nord) e Stefano Pasquino (Vercelli Amica)e si era astenuto Adriano Brusco, del M5S». E conclude: «Tutto ci saremmo aspettati tranne che, oggi, la maggioranza non potesse garantire, neppure in seconda convocazione, il numero legale».
Infine il comunicato della Lega Nord, firmato da Gian Carlo Locarni: «Nella giornata odierna abbiamo dovuto assistere ad una brutta pagina di politica vercellese, dato che il consiglio comunale che doveva svolgersi nel pomeriggio e nel quale vi era un’importante documento da approvare come il “Patto dei Sindaci”, dove quest’ultimo rimane di prossima scadenza, abbiamo assistito alla mancanza dei consiglieri di maggioranza. Proprio così, coloro che hanno chiesto ed ottenuto dai cittadini l’onore e l’onere di amministrare la città, hanno pensato bene di non presentarsi in consiglio, così facendo hanno invalidato il consiglio stesso. Certo rimane alquanto dubbioso che, tutti contemporaneamente, abbiano avuto degli impegni inderogabili e ciò ci porta a supporre che ci siano dei contrasti interni alla maggioranza molto marcati. Non vorremo, il condizionale resta d’obbligo, che tali “mal di pancia” siano legati ad assegnazioni in enti o consorzi o quant’altro. A fronte di tutto questo vorremo sottolineare che se nella giornata di domani, oggi per chi legge, il “patto dei sindaci” passerà in consiglio lo si deve soltanto al grande senso civico delle opposizioni che nonostante non abbiano l’onere di amministrare, hanno l’onore di pensare al benessere dei cittadini in toto. Auspicando che sia ormai chiaro anche al Sindaco Maura Forte che il “mestiere” di sindaco non è il suo, ne prenda atto andandosene a casa, non per ripicca personale ma in quel percorso di buona amministrazione di cui non abbiamo segno».
Per ora nessuna reazione ufficiale da parte del sindaco o da parte dei gruppi di maggioranza. Il consiglio potrebbe essere riconvocato d’urgenza, ma a questo punto una verifica in seno alla coalizione che regge la giunta appare inevitabile.