Controlli straordinari per contrastare il furto di rame

Verifiche della Polizia Ferroviaria in depositi e rottamai anche in provincia di Vercelli. L’operazione si è conclusa con cinque denunce

Dalle analisi statistiche sul fenomeno dei furti di rame a livello nazionale è stata riscontrata una flessione del numero di eventi delittuosi e della quantità di materiale ferroso sottratto. Nonostante questo miglioramento continuo, la Polizia Ferroviaria continua ad eseguire assidui controlli su tutto il territorio Nazionale. In particolare, nelle giornate del 15 e 16 novembre scorse, sono stati disposti dal Servizio di Polizia Ferroviaria servizi mirati nei depositi di materiale ferroso su tutto il territorio nazionale.   

Il Compartimento di Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta, nelle date interessate, ha impiegato nelle attività di contrasto 58 operatori e 22 pattuglie, cui si sono aggiunte 3 pattuglie di vigilanza lungo la linea ferroviaria per il contrasto ai furti di materiali pregiati. Per quanto riguarda la provincia di Torino, i servizi pianificati sono stati svolti in un’ottica di cooperazione, attraverso la partecipazione coordinata dell’A.R.P.A. Piemonte e dell’Ufficio Controlli Ambientali della Città Metropolitana di Torino, nei siti di maggior rilievo, con particolare attenzione alle imprese specializzate nella gestione di rifiuti metallici, dove spesso viene conferito il rame oggetto di furto, mentre, per quanto attiene la provincia di Aosta le attività hanno visto la partecipazione del Corpo Forestale dello Stato.

In tutto il Piemonte e la Valle d’Aosta i servizi si sono svolti presso i depositi  dislocati nei comuni di competenza dei vari posti Polfer: gli agenti del Posto Polfer di Cuneo e Bra hanno operato nei comuni di Saluzzo e Bra, gli agenti del Posto Polfer di Aosta nei comuni di Donnas, Chambave, Montjovet e Pollein mentre gli agenti della Squadra di PG e della Squadra Informativa Compartimentali hanno operato nei comuni limitrofi al Capoluogo quali Orbassano, Rivalta, Moncalieri e Grugliasco.

Gli Agenti  della Sottosezione Polfer di Domodossola hanno verificato tutti i rottamai presenti nei comuni di Pieve Vergonte, Domodossola, Villadossola e Mergozzo, mentre quelli del Posto Polfer di Santhià hanno controllato quelli presenti nei comuni di Tronzano, Saluggia, Cigliano ed Alice Castello.

Complessivamente, al termine delle attività di controllo svolte da tutti gli Uffici Polfer nelle due regioni di competenza del Compartimento, sono state controllate 36 imprese di gestione rifiuti metallici, identificate 98 persone, di cui 11 straniere; sono state denunciate in stato di libertà 5 persone tutte di nazionalità italiana.

Nel torinese sono state controllate tre ditte da parte della Squadra Informativa e della Squadra di Polizia Giudiziaria Compartimentali unitamente al Servizio tutela Ambientale della Città Metropolitana di Torino.

Le verifiche effettuate hanno consentito di denunciare in stato di  libertà i tre amministratori delegati delle rispettive ditte, per reati ambientali quali la violazione degli obblighi autorizzativi, attività di gestione di rifiuti pericolosi in assenza di autorizzazione e ritiro, deposito e smaltimento non autorizzato di materiale pericoloso. In particolare durante il controllo esperito in una ditta a Rivoli, all’interno dell’impianto, è stato rinvenuto un autocarro cassonato contenente rifiuti pericolosi quali accumulatori di piombo (batterie). Gli accertamenti successivi hanno permesso di appurare che quel materiale era presente presso l’azienda, da oltre due giorni, senza che la stessa avesse le autorizzazioni specifiche per quel tipo di prodotto.

In provincia di Novara, poi, sono state controllate due ditte di recupero metalli i cui rispettivi titolari  sono stati segnalati in stato di libertà per violazione dell’ art. 256 c. 4 del D.lgs.vo 152/06,  ovvero inosservanza delle prescritte autorizzazioni in materia di rifiuti.

I controlli verranno ripetuti anche nei prossimi mesi per proseguire nell’attività di contrasto al fenomeno dei furti di rame e alla rimmissione nell’indotto industriale del materiale sottratto.