Diciottenne arrestata per droga. E doveva già espiare una condanna…

L’operazione portata a termine dalla squadra mobile a Saluggia

Nel corso dei consueti servizi mirati alla prevenzione dei reati contro il patrimonio e al contrasto del traffico di droga, la Polizia di Stato ha tratto in arresto, G. C., classe 97, nata a Venaria Reale (TO), residente a Saluggia, colta nella flagranza del reato di cui all’art. 73 D.P.R. 309/1990, ovvero detenzione ai fini di spaccio di complessivi gr. 30,02 di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

L’arresto è avvenuto intorno alle ore 17:30 di mercoledì, quando personale della Sezione Narcotici della locale Squadra Mobile, notava, nel comune di Saluggia a bordo di un’autovettura Ford Focus due persone con fare sospetto. Per tali motivi gli operatori decidevano di seguire il mezzo, fermarlo e sottoporre ad un controllo di polizia gli occupanti: un uomo e una donna, poi scopertisi essere padre e figlia.

Dal controllo in banca dati emergeva che entrambi i soggetti erano gravati da pregiudizi di polizia in materia di sostanze stupefacenti e reati contro il patrimonio: per tale motivo il personale decideva di portare i soggetti in Questura per effettuare controlli più approfonditi. I due individui venivano così sottoposti a perquisizione personale.

Tale operazione dava riscontro positivo sulla ragazza, G.C., in quanto all’interno del reggiseno celava un involucro in cellophane, contenente sostanza in parte solida e in parte polverosa, risultata essere cocaina al successivo narcotest effettuato dalla locale Polizia Scientifica.

Ma c’è di più: la ragazza, dopo essere stata sottoposta a procedura di identificazione mediante fotosegnalamento, è risultata essere gravata da numerosi pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio e con un alias è risultata essere colpita da un’ordinanza di Custodia Cautelare emesso nel gennaio scorso dal G.I.P. presso il Tribunale per i Minorenni di Torino, dovendo la stessa espiare un mese di carcere. Misura disposta come aggravamento della precedente misura – il collocamento nella comunità minorile – che aveva violato. All’epoca in cui era minorenne si era resa infatti responsabile di un furto e un tentato furto nel 2014, entrambi in abitazione, commessi nel comune di San Benigno Canavese (TO). Terminati gli atti di rito, G.C. è stata associata presso il carcere di Vercelli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.