Minaccia il vicino con pistola (giocattolo) e lo aggredisce con un coltello

Interviene la volante della Polizia: denunciato un operaio vercellese trentenne e incensurato

Minaccia il vicino di casa con una pistola (finta, ma la vittima non lo sapeva), poi lo rincorre brandendo un coltello da cucina con lama da 30 centimetri (questa volta vero) fino a raggiungerlo sotto il portone. Qui lo colpisce, fortunatamente di striscio, ad una mano, quindi si allontana.

E’ successo sabato pomeriggio, al rione Concordia di Vercelli, in una casa popolare di via Martiri del Kiwu; protagonisti un vercellese di 30 anni, A. Z, operaio edile incensurato, poi arrestato dagli agenti di una pattuglia della Volante e un giovane ventenne di origini marocchine.

Non è ancora ben chiaro il motivo dell’aggressione; stando al racconto fatto dal giovane agli agenti, che egli stesso, una volta riuscito a chiudersi alle spalle il portone di casa, aveva chiamato, l’aggressore, dopo averlo colpito con calci e pugni, lo avrebbe accusato di essere una spia della polizia. Quindi avrebbe estratto l’arma, una Beretta simile a quella in dotazione alla Polizia di Stato priva del tappino rosso che la identifica come pistola giocattolo e, dopo aver fatto scorrere la mano sul caricatore, gliel’avrebbe puntata contro. «A quel punto, però – ha spiegato Antonello Fratamico, dirigente delle Volanti –  interveniva un conoscente dell’aggressore che gli strappava di mano l’arma (e non si sa se fosse stato a conoscenza del fatto che in mano aveva una pistola giocattolo, perché, se così non fosse, ci sarebbe da complimentarsi per il coraggio dimostrato! ndr) facendola poi sparire. A ritrovarla sono stati gli stessi agenti una volta rintracciato l’aggressore: era nascosta nella sua cantina, mentre il coltello con il quale aveva ferito il giovane, per fortuna in modo leggero, era appoggiato su un tavolino nell’ingresso di casa, insieme con un altro coltello, ma di dimensioni più piccole».

A.Z. è stato arrestato con l’accusa di lesioni aggravate e denunciato per minacce gravi e porto abusivo di armi atte ad offendere, oltre ad aver manomesso il sigillo di identificazione di un’arma giocattolo.