Arzachena 1 vs Pro Vercelli 3, il Leone prima prende le misure e poi sbrana

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Arzachena 1 vs Pro Vercelli 3 , il Leone come un sarto assassino, per sopravvivere e comandare nella jungla della serie C.

Arzachena (3-5-2): Pini; Baldan, Moi, Busatto; Arboleda, Casini, Bonacquisti, Nuvoli, Trillò; Ruzzittu, Sanna. Allenatore Marco Fresi (Giorico squalificato).

Pro Vercelli (3-5-2): Nobile; Berra, Tedeschi, Crescenzi; Azzi, Germano, Bellemo, Schiavon, Mammarella; Leonardo Gatto, Comi. A disposizione: Moschin, Sangiorgi, Leonardo Gatto, Milesi, Mal, Paolo Grillo, Antonio Grillo, Iezzi, Foglia, De Marino, Morra, Gerbi. Allenatore Vito Grieco.

Arbitro Monaldi di Macerata, assistenti Vettorel di Latina e Conti di Acireale.

La Pro è la Signora in rosso, l’Arzachena ha maglia bianca con maniche verdi e pantaloncini verdi. Subito bene la Pro con una punizione di Mammarella, Carlo prende la mira sull’angolo basso alla destra di Pini che ci arriva. È una buona Pro, tiene bene il campo, chiude i varchi in difesa, segna al 18’ con Umbertino che raccoglie la respinta di Pini sulla botta di Gatto Leonardo ma Monaldi annulla per fuorigioco dello stesso Germano. È valido invece il goal di Comi, lesto a raccogliere la ribattuta di Pini che si oppone al colpo di testa di Crescenzi, uno a zero per noi al 31’. Gian Mario Comi s’infortuna ed esce, al 36’, sostituito da CM32. L’Arzachena prova a fare gioco, con generosità, bravo il Leone a controllare e ripartire, la serie C è questa, ruspante e battagliera fino in fondo. Infatti al 42’ i padroni di casa pareggiano grazie a Sanna, lesto a risolvere una mischietta in area Pro dopo due parate brillanti, al terzo tentativo, come a calciobalilla, Sanna insacca. Il primo tempo finisce 1 a 1, la partita, per chi la vede, è forse più malinconica della cronaca raccontata, la malinconia di chi ha vissuto la serie cadetta per qualche anno ed ora ritorna sui campi e sugli spalti dove la priorità è combattere, combattere, combattere, oltre la tecnica e lo sparagno di raffinatezze ormai rare anche nelle serie superiori anche se ad essere nobili recentemente decaduti fa senso vivere terra fango sputi e lazzi del mondo reale.

Ripresa. Dopo qualche schermaglia, al 56’ ancora SuperCarlo suggerisce a Gatto Leonardo, diagonale esplosivo, 2 a 1 . Due minuti passano ed è sempre lui, Carlo Mammarella, da corner mette in mezzo, Tedeschi sta appostato a ridosso della linea di porta e la scaraventa dentro, 1,2,3, k.o. Ora si tratta di remare 🚣‍♂️ fino al 90’, faticare pedalando sulle onde 🌊 di una partita che solo un serial killer pasticcione potrebbe rovinare gettando l’arma del delitto nelle mani della vittima agonizzante. Dentro Gatto Max per Gatto Leonardo. Con l’uncinetto e con la falce, si costruiscono trame da una parte e dall’altra, presto interrotte. È la Pro che serve, quella del secondo tempo, per coltivare nelle serre invernali i sogni di gloria, non si ammazzano subito i campionati – come sostengono i più saggi – si ammazzano un po’ per volta. Una manciata di minuti, fuori Dentello Azzi e dentro Milesi. C’è un Gatto anche nell’Arzachena, Gatto Alessandro, entra quando manca davvero poco. Finisce così, il Leone è primo con un distacco enorme sulle altre e vola in serie B, non è vero ma la redazione sportiva preferisce far le prove in anticipo.

Redazione Sportiva