Lezione per crescere

Lezione per crescere. Per affrontare la disamina della sconfitta contro il Trento parto da una considerazione del murales Let’s go Varsej sul muro di John “Personalmente non amo il genere di calcio olandese. Mi piace il catenaccio, adoro Allegri e Conte, ma devo dire che da Novara in poi la Pro mi è piaciuta. Non l’ho trovata mai troppo estrema. Quando si è vista con il risultato da portare a casa (vedi Novara stessa) si son messi a remare vecchio stile, quando non riescono a ripartire dal basso buttano la palla a caso come si deve. Insomma non mi pare di essere di fronte a un Grassadonia o un Paci. Mi pare un buon compromesso. La partita ieri è stata gradevole e meritavamo il pari (come lo meritava il Novara nel derby) e bisogna anche essere onesti la squadra ha dei limiti è impensabile aspirare alle primissime posizioni e va bene così. Ci siamo, esistiamo e la domenica (o il sabato, o il lunedì) ci troviamo a gridare forza pro. Serve altro? complimenti ai presenti a Trento. A domenica”. Ora, riconfermo totalmente che la sconfitta di ieri è stata causata da due errori di due nostri bravissimi giovanissimi, se Burruano non commette un inutile fallo in area avversaria in occasione del gol di Coccolo e se Ousseynou interviene come si deve su Maffei sulla palla persa che frutta l’assist per il solissimo Sangalli ora staremmo a parlare di un’altra partita ma la Storia (anche quella della Pro) non si fa con i se e con i ma tutto sommato ora avremo due partite in casa, contro Giana Erminio e Pergolettese, domenica 19 alle 17.30 e domenica 26 alle 14.30 per ripartire. E che questa lezione serva ai giovani per crescere. La Pro di quest’anno è questa roba qui, e non è una brutta roba, in attesa che i nuovi raggiungano la condizione migliore e che a gennaio magari s’inseriscano 1-2 tasselli di qualità e già pronti. Il Trento, e ne sono convinto, era fino ad ora la delusa del campionato, squadra solida più esperta della Pro, società che ha investito non poco per crescere e costruire una Rosa di qualità ed esperta, può non piacere ma è così. Così come può non piacere la Pro nello sviluppo del suo gioco e in alcune sue individualità, a me non dispiace e resto convinto che un posto nei play off sarà nostro. Non possiamo buttare la croce addosso ai giovani che devono crescere, non possiamo far cambiare idea di calcio a chi è venuto a salvare la Pro e propone una sua idea idea di società ed una sua idea di gioco. Se riusciremo a fare sei punti nelle prossime due gare interne sfruttandole appieno allora ci sarà da sorridere anche perché dopo l’inframezzo del 29 ottobre in coppa Italia a Vicenza dove nonostante il turn over saremo vittime sacrificali, ci saranno Cittadella e Lumezzane fuori casa intervallate da Triestina in casa. Vogliamo porci l’obiettivo di girare al termine dell’andata a 25-26 punti? Mi sembra ragionevole, mancano dieci partite, ce la possiamo fare. Grazie sempre all’autore delle immagini, un vero Innamorato di Pro, come gli altri 21 che l’hanno seguita a Trento.
Paolo d’Abramo
Scrivi un commento