Maltrattamenti alla “Consolata”: prime condanne

Quasi 50 anni di pena per gli imputati che hanno optato per riti diversi da quello ordinario

Un frammento di uno dei video che hanno "incastrato" gli imputati

Quasi 50 anni complessivi di pena sono stati inflitti per quanto accertato alla casa di riposo della Consolata a Borgo D’Ale. Il gup di Vercelli ha letto giovedì la sentenza per i diciotto imputati che hanno optato per un rito alternativo a quello ordinario: in undici hanno patteggiato, sette hanno scelto l’abbreviato.

Si conclusa così un’udienza iniziata martedì. A parlare è stato anzitutto il pubblico ministero Davide Pretti, titolare dell’inchiesta e poi gli avvocati difensori e le parti civili. Gli imputati erano tutti operatrici socio assistenziali, infermiere ed educatori che operavano nel reparto La Rosa della struttura di Borgo d’Ale.

Tutti gli imputati sono risultati colpevoli, circostanza resa evidente dagli innumerevoli filmati realizzati con telecamere nascoste che, tra novembre 2015 e il febbraio di quest’anno (quando un blitz della Polizia ha fatto scattare le manette), hanno documentato decine di episodi di maltrattamenti ai danni degli ospiti del reparto.