Squadra e mercato della Pro

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Squadra e mercato della Pro, dopo l’amichevole contro il Monaco under 23 vinta per due reti a zero. Il resoconto è qui

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La situazione complessivamente è positiva e si è vista una squadra già sufficientemente rodata tenendo conto dei pesanti carichi di preparazione del ritiro valsesiano. Il prossimo test di sabato 27 agosto contro la Pro Patria che è formazione di pari categoria potrà dare l’opportunità di capire il valore ancor più reale, il potenziale attuale. La formazione schierata ieri nel primo tempo potrebbe essere la formazione titolare, con l’eccezione di Simone Calvano al posto di Coli Saco, peraltro ottimo prospetto e ben sincronizzato a centrocampo con Corradini. La Pro di mister Paci è una formazione che costruisce partendo dal basso, ad alcuni Innamorati questo approccio risulta un poco indigesto ma tant’è, una parte della nouvelle vague degli allenatori contemporanei la vede così, facciamocene una ragione. La premessa fondamentale è che arriveranno, pare, ancora due elementi, due calciatori di esperienza che dovrebbero dare ulteriore qualità alla Rosa. In difesa Matteo Rizzo, la cui partenza è tutt’altro che decisa, deve migliorare nel controllo e nelle giocate con i piedi, per il resto si conferma una discreta sicurezza. Se si vuole puntare in alto se non in altissimo, manca un centrale difensivo forte, ma proprio forte, non una seconda linea, insomma un Hristov dei bei tempi. Per il resto il reparto è in salute e sufficientemente solido, nonostante i pareri degli Innamorati che vedono qualche incertezza sugli esterni, per me non è così. A centrocampo e considerando il rientro di Calvano siamo ugualmente a posto e proprio in relazione all’approccio tattico di Paci dubito che arriverà un altro centrocampista, mai dire mai però mi meraviglierebbe. Davanti sulle fasce Iotti è una meravigliosa realtà e c’è da chiedersi perché nella Stagione scorsa non è stato trattenuto qui invece che girato in prestito a Trieste. Davanti, con il 3-4-3 e valutando l’impiego di Mustacchio non già sulle fasce ma a supporto della prima punta, servirebbe un vice Comi, stanti le partenze di Nepi e Bunino. Gli Innamorati vorrebbero un attaccante di prima fascia, un Bianchimano, un Ardemagni, lo vorrei anch’io. Peccato che questi calciatori abbiano ingaggi che per i budget della Pro sono totalmente fuori misura e non solo per le casse societarie amministrate con parsimonia ma anche per gli equilibri di spogliatoio, temo che dovremo accantonare l’idea della punta goleador anche se la speranza è l’ultima dea nella quale confidare. In sintesi la conclusione del mercato fornirà le intenzioni societarie, se arriveranno due calibri di rilievo si potrà aspirare ad un piazzamento teorico – al momento guardando la sfera di cristallo e le Rose sulla carta non andremmo oltre il quinto, sesto posto, un po’ poco per scaldare gli animi– intorno alla quarta posizione, forse terza dietro i colossi Vicenza, Pordenone, Novara, Triestina e il Padova. Resto molto curioso per questa conclusione di calciomercato ed anche per l’andamento della campagna abbonamenti, al momento poco sopra le 400 tessere, poche per una squadra con ambizioni mentre rappresentano un numero corretto se si considera che senza una spinta di entusiasmo dal mercato, difficilmente gli Innamorati si faranno convincere dall’attuale bellezza della squadra e dall’intelligenza nell’amministrare gli investimenti, la bella Pro dovrebbe abbigliarsi con un gusto che accantoni per qualche istante lo sguardo verso il portamonete. Un paio di considerazioni infine, la prima sul nuovo bellissimo manto erboso del Robbiano Piola, la seconda sullo speaker dello Stadio, ottima dizione ma enfasi nel dichiarare le formazioni pari a quella degli annunci delle partenze a Malpensa e sostituzioni annunciate con il solo nome dell’entrante, suvvia, anche da neofiti del calcio con un poco d’impegno ed applicazione si può fare molto meglio, senza peraltro apparire come accade talvolta un poco sopra le righe, il fratello di Gianduja o Peo Pericoli come succede in qualche stadio non troppo distante.

Paolo d’Abramo