«Natale di intimità, come un giorno ordinario in famiglia»
Un "invito" alla prudenza di Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, che ha parlato anche della riapertura delle scuole
«Questo virus è incompatibile con le relazioni sociali che sono estremamente pericolose soprattutto per i più fragili, dovrà essere un Natale di intimità, come un giorno ordinario in famiglia». A sostenerlo è stato Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, intervenendo quest’oggi durante “24Mattino” su Radio 24. «Se si allargano le relazioni con altri parenti e amici bisogna esser molto prudenti mantenendo il distanziamento e indossando la mascherina, è orrendo immaginare un cenone così, ma queste sono le regole, altrimenti corriamo dei rischi», ha aggiunto.
Quest’oggi, poi, è iniziata a circolare “voce” che il 9 dicembre potrebbero riaprire le scuole: «Potrebbe essere una buona opzione, bisogna far ritornare ragazzi e docenti a scuola garantendo la sicurezza, il rischio deve diventare compatibile con la disponibilità di risorse per tamponi in tempo reale e tracciamento a supporto della vita scolastica – ha affermato il coordinatore del Cts – Riteniamo che l’apertura delle scuole non sia a rischio zero, però è un rischio sicuramente inferiore di immaginare i ragazzi liberi di andare nei centri commerciali senza regole ed è un rischio che prende in considerazione la salute psicofisica dei ragazzi. Non è pensabile lasciare milioni di giovani nella didattica a distanza per un anno intero, avremo quest’anno dei liceali che arriveranno alla maturità avendo fatto un mese di scuola in presenza, questo è inaccettabile».
72.529 PAZIENTI GUARITI
Oggi, mercoledì 25 novembre, l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 72.529 (+1.948 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: Alessandria 6.193, Asti 3.494, Biella 2.244, Cuneo 8.411, Novara 5.130 Torino 41.432, Vercelli 2.624, Verbano-Cusio-Ossola 2.165 oltre a 414 extraregione e 422 in fase di definizione.
I DECESSI DIVENTANO 5.803
Sono 84 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 7 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora 5.803 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 892 Alessandria, 339 Asti, 271 Biella, 627 Cuneo, 530 Novara, 2.616 Torino, 290 Vercelli, 178 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 60 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 156.253 (+2.878 rispetto a ieri, di cui 1211, il 42%, sono asintomatici).
I casi sono così ripartiti: 698 screening, 1282 contatti di caso, 898 con indagine in corso; per ambito: 422 Rsa/Strutture socio-assistenziali, 155 scolastico, 2301popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 13.402 Alessandria, 7.138 Asti, 5.391 Biella, 21.050 Cuneo, 11.855 Novara, 84.205 Torino, 5.766 Vercelli, 5.115 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 888 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi.
I restanti 1.443 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 403 (-1 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 5.095 (-21 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 72.423. I tamponi diagnostici finora processati sono 1.468.297 (+21.540 rispetto a ieri), di cui 767.627 risultati negativi.