«Per scongiurare una 3ª ondata, ancora sacrifici e una cura di mantenimento»
Il ministro Speranza durante l'informativa odierna in Senato: «L'obiettivo del Governo è piegare la curva senza ricorrere a un blocco generalizzato, ma permangono difficoltà»
«Dicembre dev’essere il mese che ci fa mettere in sicurezza il Paese senza fare un lockdown nazionale. Da qui a 15 giorni tutta Italia o gran parte d’Italia sarà gialla, pensiamo a restrizioni puntuali per il periodo delle feste che non ci fanno allentare i nostri comportamenti», ha detto questa mattina il Ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, nel corso del webinar “5G Italy e il Recovery fund”.
«Il 7 gennaio il Paese ripartirà, incrociando una grande campagna di vaccini», ha aggiunto Boccia spiegando che «il vaccino non sarà obbligatorio, ma certo consigliato», soprattutto per «certe categorie che dovranno essere messe in sicurezza, come anziani, forze dell’ordine, ospiti delle Rsa, sanitari».
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«L’obiettivo del Governo è piegare la curva senza ricorrere a un blocco generalizzato, ma permangono difficoltà: la sostenuta circolazione del virus può alimentare nuovi consistenti focolai ed è ancora forte la pressione sulle strutture sanitarie; per scongiurare una terza ondata, occorrono ancora sacrifici e una cura di mantenimento – ha affermato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, nell’informativa resa al Senato circa il nuovo Dpcm e i vaccini – Durante le festività le misure dovranno essere rafforzate anche nel quadro del coordinamento europeo, limitando i contatti non indispensabili, disincentivando gli spostamenti internazionali, limitando gli spostamenti fra Regioni e, nei giorni di festa più importanti, anche fra comuni, evitando assembramenti in località turistiche (…) Probabilmente a partire da gennaio avremo i primi vaccini, anche se al momento nessun candidato vaccino è stato approvato dalle agenzie del farmaco europea e statunitense, gli studi forniti sono comunque incoraggianti. Al momento non è intenzione del Governo obbligare alla vaccinazione, ma l’obiettivo è di raggiungere l’immunità di gregge. La campagna di vaccinazione sarà imponente e la sua piena riuscita deve essere obiettivo di tutto il Paese».
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI IN PIEMONTE
Oggi, mercoledì 2 dicembre, l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.568 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari all’8,8% dei 17.897 tamponi eseguiti.
Dei 1.568 nuovi casi, gli asintomatici sono 682, pari al 43,5 %.
I casi sono così ripartiti: 418 screening, 772 contatti di caso, 378 con indagine in corso; per ambito: 331 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 68 scolastico, 1169 popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 170.701, così suddivisi su base provinciale: 14.803 Alessandria, 7.923 Asti, 5.903 Biella, 23.554 Cuneo, 13.149 Novara, 90.864 Torino, 6.474 Vercelli, 5.577 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 940 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi.
I restanti 1.514 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 382 (+5 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 4.596 (-56 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 65.909. I tamponi diagnostici finora processati sono 1.593.650 (+17.897 rispetto a ieri), di cui 800.825 risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 6.360
Sono 57 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 7 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora 6.360 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 949 Alessandria, 381 Asti, 290 Biella, 703 Cuneo, 560 Novara, 2.903 Torino, 312 Vercelli, 196 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 66 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
93.454 PAZIENTI GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente 93.454 (+2.893 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 7.168 Alessandria, 4.850 Asti, 2.909 Biella, 11.275 Cuneo, 6.167 Novara, 53.716 Torino, 3.566 Vercelli, 2.815 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 489 extraregione e 499 in fase di definizione.