Ha confessato l’omicida di Daniel Napolitano
Sulla tragica vicenda che, nella notte tra mercoledì e giovedì, ha portato alla morte del ventiquattrenne Daniel Napolitano, riportiamo il comunicato diramato dalla Questura di Vercelli.
Nella mattinata di giovedì 7 luglio, personale della Squadra Mobile della Questura di Vercelli ha eseguito un provvedimento di fermo nei confronti di Alessandro Rizzi, 23 anni, residente a Vercelli, accusato di omicidio nei confronti di Daniel Napolitano, nato a Vercelli, 24 anni, anche lui residente a Vercelli.
Più nello specifico, nella serata di mercoledì 6 luglio personale della Squadra Volante, su indicazione della sala operativa, si recava in Via Martiri del Kiwù al civico10 in quanto la centrale del 118 richiedeva ausilio per una persona che presumibilmente aveva subito ferite da arma da taglio.
Gli operatori trovavano sul pianerottolo del 3° piano il corpo di Napolitano, deceduto. Successivamente gli operatori sentivano provenire dal piano superiore delle grida, quindi raggiungevano il 4° piano ove si trovava Rizzi, vale a dire la persona che aveva richiesto l’intervento del 118. Per tali motivi giungeva sul posto personale della Squadra Mobile, del gabinetto provinciale della polizia scientifica, il Pm di turno, il medico legale e successivamente anche la Squadra sopralluoghi del gabinetto interregionale della polizia scientifica, che dava il suo contributo nella prosecuzione dei rilievi.
Dalla ricostruzione effettuata anche con l’ausilio della polizia scientifica si evinceva che c’era stato un tentativo di ripulire la scena del crimine. Non a caso è stato rivenuto uno straccio con evidenti tracce ematiche. Durante il sopralluogo veniva rinvenuta nel giardino difronte la rampa delle scale dove è stato rinvenuto il cadavere, il coltello presumibilmente utilizzato per commettere il delitto.
Rizzi veniva condotto in questura per essere ascoltato in merito ai fatti accaduti e alle 3.50 rilasciava dichiarazioni in merito all’accaduto, ammettendo le sue responsabilità. In particolare riferiva di aver accoltellato l’amico nel corso di una lite scaturita per futili motivi, durante la quale aveva anche ricevuto diversi pugni, di cui uno sull’occhio dove presentava una ferita. Il decesso, avvenuto intorno alle ore 21.30, si presume essere stato determinato da una pugnalata con un coltello che avrebbe perforato un polmone.
L’indagato, visti gli elementi probatori raccolti, è stato sottoposto al fermo di polizia giudiziaria. Il pm disponeva di trattenerlo in questura in attesa dell’interrogatorio in presenza dell’avvocato. Durante l’interrogatorio, quindi, Rizzi rendeva una piena confessione. Alle 13 veniva condotto nella locale casa circondariale a disposizione dell’autorità giudiziaria.